Alex Bertozzi - La Pro Loco Marzeno è arrivata al suo quinto anno di vita. L'associazione fin dal suo nascere porta avanti il compito di offrire servizi e occasioni di incontro alla comunità. Ne abbiamo parlato con Ivan Geminiani, vicepresidente della Pro loco Marzeno che assieme al consiglio, composto da una decina di persone, porta avanti quotidianamente questa sfida.
Perché è nata la Pro loco a Marzeno?
«Tutto è nato perché volevamo fondare un'associazione che si occupasse della comunità. Volevamo creare qualcosa che stesse a cuore a tutti, senza distinzioni di sorta e senza preclusioni. A Marzeno esistono già altre realtà, come il Motoclub, padre Giulio o il gruppo ciclistico, ma noi volevamo creare qualcosa che fosse per tutti. Nel 2013 abbiamo così iniziato a riunirci per discutere del progetto. Per nove mesi ogni venti giorni ci siamo incontrati e abbiamo controllato che ci fossero abbastanza persone disposte a prendervi parte».
Un lavoro duro è non banale.
«Affatto. Nonostante i soliti ostacoli dell'inizio, abbiamo creato il gruppo. Questo gruppo lo abbiamo testato a Natale del 2013, quando istituzionalmente la Pro loco non esisteva ancora, con “Natale insieme a Marzeno”. Un mese dopo abbiamo indetto la prima assemblea, per votare i membri del consiglio, il 21 febbraio abbiamo fondato ufficialmente la Pro loco Marzeno e da lì è partita la nostra avventura».
Quali sono gli eventi principali che organizzate?
«Gli eventi importanti che vengono proposti ogni anno sono quattro. C’è il Trì dè 'd baraca a Marzé, una tre giorni di festa a Marzeno, che è anche l'evento più grande. Dura tre giorni (quest'anno quattro), solitamente nell'ultimo week end di agosto. Questo evento riempie il centro del paese con cibo romagnolo, musica e spettacoli. Poi c'è il Natale insieme a Marzeno, pensato principalmente per i bambini dove nel fine settimana prima di Natale il centro del paese si trasforma. Accanto allo stand gastronomico, che alle nostre feste non manca mai, si ascolta musica attorno ai fuochi che riempiono la festa. I bambini possono fare un giro in carrozza e ricevere un regalo da Babbo Natale».
C’è anche un’attenzione alle tradizioni?
«Certamente. A fine febbraio organizziamo Lom a Marzé, che realizziamo in via Virgilio Neri. Per tenere vive le tradizioni di una volta ci troviamo per accendere il falò. Questa festa nel corso degli anni si è ingrandita sempre di più, e nelle ultime edizioni abbiamo invitato un mangiafuoco che dopo un breve spettacolo accende il grande falò centrale. Tutti gli anni alcuni gruppi di musicisti e cantanti propongono un repertorio tradizionale romagnolo. Questa festa sta riscuotendo grande successo e ogni anno dobbiamo allargarla. L'ultimo evento sempre presente nella nostra agenda è la passeggiata di fine maggio, di solito sulla Pietra Mora o a San Giorgio in Ceparano (una chiesa e una torre diroccata nella campagna tra Marzeno e Modigliana), con un percorso più impegnativo per gli habitué delle scampagnate, e invece quella più breve per i bambini animata da personaggi e attività».
Quali sono i vostri progetti futuri? «Come sempre pensiamo alla scuola. Da anni la Pro loco offre la connessione wi-fi agli insegnanti e ai bambini delle scuole elementari. Quest'anno abbiamo trasferito la sede della Pro loco, quindi gli investimenti più importanti sono stati quelli per il trasloco. Infine l'anno scorso abbiamo partecipato alla ristrutturazione del campo da basket e pallavolo. L'occhio di riguardo è sempre rivolto a Marzeno, e ci impegniamo con tutte le nostre forze e possibilità a migliorare questa comunità».