Marianna Bacchini ha lanciato il gruppo Facebook «Shopping in BassaRomagna»

Federico Savini
«La comunicazione fra gli esercenti e quella con la popolazione dei nostri territori è utilissima per il commercio, senza contare proprio l’importanza civica che ha il fatto stesso di stringere e rendere più forti i legami tra persone. Il successo di questo gruppo Facebook dimostra che agevolare il passaparola è di aiuto per un intero sistema, quello del commercio locale, che anche grazie ai nuovi strumenti della comunicazione digitale può resistere alla crisi che viviamo». Nasce poco meno di 18 mesi fa, da un’intuizione della ceramista Marianna Bacchini, il gruppo Facebook «Shopping in BassaRomagna», che oggi conta oltre 7mila iscritti e in qualche modo va a integrare non soltanto l’attività dei singoli esercenti, ma anche quella delle reti di impresa. «Io stessa - spiega Marianna Bacchini -, faccio parte della rete d’impresa istituzionale InBassaRomagna, in quanto presidente dell’associazione Cotignolainvita, ma questo gruppo Facebook è un’altra cosa, anche se condividiamo le stesse finalità».
Come nasce il gruppo?
«Fondamentalmente ho mutuato un progetto simile che esisteva a Faenza, città in cui ho lavorato prima di trasferirmi a Cotignola. Basilarmente è un semplice gruppo Facebook, di cui sono amministratrice, e non è quindi gestito dalle Amministrazioni e dagli enti di categoria del commercio. E’ nato il 17 ottobre del 2019 ed è cresciuto molto in fretta, fino a superare i 7mila iscritti».
Che sono sia esercenti che consumatori.
«Sì, gli esercenti sono circa seicento e per iscriversi al gruppo come esercente basta avere un’attività con partita Iva e risiedere nel territorio della Bassa Romagna, ma anche in zone limitrofe, vedi Russi o imprese che tecnicamente hanno sede nell’area di Granarolo Faentino».
Il principale scopo del gruppo?
«E’ quello di creare e far crescere il passaparola, che da sempre è una delle chiavi del commercio. Si tratta di un punto d’incontro che permette agli stessi esercenti, che sono anche consumatori, di conoscere le altre attività del territorio. Tutti, grazie al gruppo, possono avere una migliore visibilità».
Avete tentato anche iniziative promozionali di gruppo?
«C’è stato nei primi mesi il progetto di una card, tuttora scaricabile e da alcuni esercenti usata per promozioni specifiche, ma utilizzarla per iniziative globali è diventato complicato, proprio perché siamo tanti!».
Si sentiva il bisogno di una canale come questo nel territorio della Bassa?
«Secondo me sì, e anche tanto. Naturalmente io credo nelle reti d’impresa, tanto che ci partecipo attivamente, ma i meccanismi delle reti ufficiali sono comunque un po’ complicati e stiamo appunto cercando di semplificarli. Nel gruppo Facebook invece è tutto molto fluido e informale, ideale per il passaparola. Gli strumenti chiaramente bisogna saperli usare, e c’è stato anche qualche esercente inizialmente scettico, ma poi tutti ne hanno compreso l’utilità e anche i laboratori sulla comunicazione digitale che facciamo attraverso l’Unione ci aiutano ad usare il gruppo al massimo delle sue potenzialità».
Da un anno i problemi del commercio sono molto aumentati, causa Covid. Qual è stato il contributo del gruppo per affrontare questo scenario?
«In particolare nel primo lockdown, che era molto rigido, il gruppo è stato utilissimo. Ha fatto sapere ai consumatori chi poteva spedire la merce e chi poteva usare l’asporto e fare consegne a domicilio. Inoltre il gruppo è un canale importante anche per le ordinanze, le comunicazioni ufficiali e le campagne delle reti d’impresa e degli enti di categoria, come “Compro sotto casa” di ConfCommercio, che abbiamo condiviso e ‘amplificato’. Personalmente, grazie a questo gruppo ho stretto legami più solidi con clienti ed esercenti, è un impegno che mi sono vista riconoscere e vedo che il passaparola dell’intera rete imprenditoriale della Bassa ne ha giovato».