Marcella, volontaria alla Quercia di Ravenna: "Tanto calore nonostante il Covid"
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«L’affluenza è calata, certo, ma il calore e l’allegria sono rimasti gli stessi». Marcella Migliore è una volontaria del centro sociale «La Quercia» che si trova accanto alla Casa delle culture di Ravenna: «Sono finita qui per caso, perché dopo dieci anni di volontariato con le donne musulmane della Life, avevo iniziato a gestire un’attività di baratto, Ri-circolo, che era alla ricerca di uno spazio per la raccolta. Venni a chiedere qui e mi diedero una stanzetta. Poi, con il tempo, mi concedettero il container che ancora adesso è accanto al palco per gli spettacoli». Siccome da cosa nasce cosa, a Marcella viene proposto di candidarsi come consigliera: «Non me lo sarei aspettato ma accettati e oggi sono al terzo mandato. Qui ho trovato un ambiente fantastico: gli anziani sanno ridere e scherzare come dei quindicenni, sanno strapparti un sorriso nei momenti no, sanno parlare del passato ma anche del presente in tutti i suoi aspetti, dagli aneddoti sulla guerra al fatto di innamorarsi ancora. La cucina, alla Quercia, è il luogo in questo senso più vivo e divertente». Ogni lunedì sera, così, Marcella è al bar: «Questo è un periodo chiaramente particolare, un po’ di paura del contagio si respira ma tra i più anziani si nota anche una serena rassegnazione: chi ha 80 anni o oltre racconta spesso di averla vissuta eccome, la sua vita. Insomma, succeda quel che succeda». Dopo il lockdown e la serrata generale dei mesi scorsi, secondo Marcella il centro sociale è tornato a essere per molti un punto di riferimento imprescindibile: «C’è chi viene anche solo per guardare gli altri che giocano a carte, “La Quercia” è infatti la scusa per uscire di casa e incontrare qualcuno. Ecco perché penso che, al di là che non si possano fare i tornei di burraco e mah-jong, la valenza aggregativa di posti come il nostro è enorme e in quest’epoca, tutto questo, salta all’occhio». (s.manz.)