Sugli argini di Lamone e Senio, i fiumi che esondando hanno provocato danni nel Ravennate, sono state trovate numerose e profonde tane, con gallerie anche più lunghe di 3-4 metri. Lo spiega AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) dopo un monitoraggio dei tecnici specializzati, coordinati dal direttore Gianluca Zanichelli e dal dirigente Massimo Valente con lo staff tecnico geologico ed idraulico dell'Agenzia. Un primo sopralluogo è stato fatto a Bagnacavallo sulle sponde del Senio e subito dopo in località Boncellino e San Romualdo per il Lamone, dove sono state fatte operazioni di sfalcio e chiusura tane in un lungo tratto, per oltre 20 km, ripresa e sistemazione delle 'rotte' arginali e chiusura delle tane sul Senio; interventi che, in assenza di ulteriori violente precipitazioni nella zona, potranno concludersi in sette-dieci giorni, ma che già da oggi consentiranno con opportune opere provvisionali di aumentare in modo significativo la sicurezza dei rilevati. Le tane "hanno senza dubbio incrementato i livelli di fragilità delle strutture arginali", hanno detto Zanichelli e Valente.