Maltempo in Romagna: «Le grandinate e il vento hanno compromesso i raccolti». Parlano Betti (Confagricoltura), Misirocchi (Cia), Dalmonte (Coldiretti)

Romagna | 23 Maggio 2024 Economia
maltempo-in-romagna-le-grandinate-e-il-vento-hanno-compromesso-i-raccolti.-parlano-betti-confagricoltura-misirocchi-cia-dalmonte-coldiretti
Marianna Carnoli - Ad un anno esatto dall’alluvione del 16 maggio dello scorso anno, una nuova ondata di maltempo ha investito la Romagna. Una portata d’acqua, fortunatamente, nettamente inferiore, ma che ha fatto pensare al peggio. Dal bolognese, il maltempo si è allargato a Massa Lombarda, Bagnara di Romagna, Solarolo e Sant'Agata sul Santerno per poi colpire anche la zona di Lugo, Fusignano, Bagnacavallo e Conselice ed infine arrivare a Ravenna. In meno di due ore è scesa la pioggia di tutto maggio e le grandinate hanno fatto registrare danni enormi alle coltivazioni. Abbiamo fatto il punto con Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna, Andrea Betti, presidente Confagricoltura Ravenna e Nicola Dalmonte, presidente Coldiretti Ravenna.

BETTI: «IL MADE IN ITALY VA TUTELATO»
«Rispetto ad altre imprese, l’agricoltura è, ovviamente, molto legata al clima e l’alluvione ha sottolineato criticità che già si conoscevano- ha spiegato il presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Betti. Oggi quei terreni travolti da limo e fango sono diventati impermeabili in alcune zone e con 30mm di acqua già si allagano. Per ripristinarli servirebbe un’immissione di sostanza organica, difficilmente reperibile nella nostra zona. Le perturbazioni degli ultimi giorni, poi, hanno letteralmente “steso” le colture di grano e i raccolti delle aree di Faenza, Cotignola, Castel Bolognese, Boncellino e Solarolo sono stati fortemente compromessi. La situazione è molto preoccupante: senza una risposta immediata dello Stato rischiamo di perdere il 25% delle aziende, in primis quelle delle colline, particolarmente fragili. Chi ha chiesto i rimborsi per l’alluvione deve anticipare il pagamento delle fatture dei tecnici che hanno effettuato le perizie richieste e la liquidità manca. Inoltre le compagnie si rifiutano di assicurare zone diventate a rischio, mentre non solo la collina, ma anche la pianura tra grandinate, ghiaccio e calamità deve essere tutelata. Pensiamo che siano necessarie in tutta Italia, non solo in Romagna, assicurazioni agevolate con la partecipazione di contributi statali. Nel nostro paese ci sono zone più a rischio ed altre meno, ma il tanto sbandierato “Made in Italy” va tutelato e l’eccellenza va pagata; si devono prendere decisioni che riguardano il Paese nella sua interezza non pensare solo all’agricoltura delle singole province». Non credo tanto alle singole manifestazioni di piazza, quanto a un tavolo di progettualità al quale partecipare tutti e dal quale alzarsi con proposte concrete per salvare l’agricoltura, un’attività fondamentale per la sopravvivenza economica della nostra provincia e strettamente legata anche al mondo bancario, della cooperazione e dell’industria che vende macchinari per il settore».

MISIROCCHI:«IL FONDO MUTUALISTICO VA ESTESO A TUTTA ITALIA»
«Ad un anno dall’alluvione, in pianura nella stragrande maggioranza dei casi, la situazione è risolta e restano solo alcuni terreni con tanto limo, problemi di asfissia che hanno perso le piante pluriennali. In collina, invece, le frane creano gravi problemi e c’è il rischio reale di abbandono se non verranno risistemati i terreni- ha aggiunto Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna-. Le piogge delle scorse settimane non stanno creando problemi particolari che, invece, si registrano per le grandinate e il vento: le prime si stanno manifestando con una portata particolarmente intensa ed hanno danneggiato frutteti e sui vigneti mentre il vento ha steso ettari di grano. Questi ultimi, in raccolta a fine giugno, prenderanno molta umidità e di certo la produzione sarà minore e di minore qualità. Ogni attività imprenditoriale va tutelata e il fondo mutualistico istituito per il comparto agricolo non è stato declinato nel modo giusto: andrebbe esteso a tutta Italia per suddividere il rischio tra aree geografiche e colture diverse e deve poter intervenire a supporto delle compagnie assicurative».

DALMONTE:«SERVE UN PIANO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI FIUMI»
Se quest’anno la produzione si presentava “normale”, in leggero anticipo sui tempi di raccolta, le grandinate degli ultimi giorni hanno sconvolto i piani degli agricoltori. «Su Bagnacavallo, faentino e brisighellese le produzioni di quest’anno ed in parte anche quelle del prossimo sono state compromesse- ha spiegato il direttore di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte- penso agli impianti di kiwi, albicocche e susine non coperti da reti antigrandine. Il perdurare delle piogge può inficiare la qualità del prodotto e far scattare attacchi fungini: le ciliegie sono in raccolta, ma il rischio è la spaccatura essendo piene d’acqua e il vento ha “steso” le colture di grano. E’ ormai un dato di fatto che il clima sia mutato: già nel 2014/15 avevamo registrato grandinate in questo periodo, ma “giustificate” da forti sbalzi della temperatura che non si sono avuti nelle ultime settimane». Sugli interventi straordinari di messa in sicurezza post alluvione sui fiumi Dalmonte ha precisato come abbiano avuto effetti benefici. «Si procede sui corsi d’acqua come da ordinanza della struttura commissariale con una buona pulizia. Il mese scorso è stato presentato un piano preliminare contro l’alluvione ed entro il 30 giugno vedrà la luce il Piano speciale definitivo che comprenderà anche l’elenco delle opere e degli interventi strutturali e non strutturali. Verrà definita quanta acqua potrà essere trattenuta per ogni corso e quali potranno essere le aree allagabili e le casse di espansione che andranno collocate sui terreni agricoli. Dopo la sicurezza della popolazione dev’esserci necessariamente la cura del comparto agricolo che crea indotto: nelle tre valli del Lamone, Senio e Marzeno si coltiva la fetta più importante di frutticoltura a livello nazionale pertanto dovremo necessariamente venir coinvolti nei tavoli programmatici. Purtroppo la fase della ricostruzione più difficile è sulla collina dove ci sono ancora frane e ripristini della viabilità difficili. Andrà fatto tesoro di quel che è successo l’anno scorso: bisognerà stilare un piano di manutenzione straordinaria dei fiumi, dopo il ripristino del nostro territorio, molto appetibile anche per il turismo ecosostenibile e che, anche per questo motivo, non deve perdere le sue peculiarità».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-maltempo-in-romagna-le-grandinate-e-il-vento-hanno-compromesso-i-raccolti.-parlano-betti-confagricoltura-misirocchi-cia-dalmonte-coldiretti-n44731 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione