Maltempo, centinaia di frane hanno sfigurato Modigliana, Casola e Brisighella con danni ingenti

Riccardo Isola - Montagne tagliate come torte, intere strade ridotte a cumuli di asfalto e detriti, percorsi completamente cancellati, crepe e canyon alti anche diversi metri è quello che rimane, nella parte collinare e montana del territorio, dell’ondata di maltempo che dal 2 al 4 maggio ha imperversato sul territorio faentino. A farne le spese, soprattutto in collina, sono state le numerose, inerpicate, sinuose strisce d’asfalto. In alcuni casi, soprattutto a Modigliana e Casola Valsenio, alcune strade non esistono più, e forse non esisteranno più. Chilometri d’asfalto che sono scivolati a valle trascinati da impressionanti volumi di roccia, alberi e fango.
Come detto chi ha subito i maggiori disagi c'è Modigliana dove sono state fino a ora censite circa un’ottantina di frane di cui alcune veramente imponenti, tra cui quella del monte Trebbio che di fatto ha cancellato la sede stradale in diverse parti. Ma la situazione catastrofica è generalizzata nelle valli del Tramazzo, Ibola e Acerreta. Di fatto le tre provinciali presenti, sia in direzione di Brisighella sia verso San Cassiano, oltre a quella del monte Trebbio, sono state interessate da movimenti franosi, slittamenti e distruzione delle carreggiate in numerosi e diversi punti. Ripercussioni molto gravi hanno però interessato anche le numerose strade comunali e quelle consortili e private.
Anche a Casola Valsenio la situazione non è affatto tranquilla. Qui oltre ad essere interessata la parte alta della provinciale 306 da smottamenti, fuori dall’abitato in direzione di Palazzuolo è stato istituito il senso unico di marcia regolato da semaforo, anche le vie perpendicolari all’asse principale, in direzione di Fontanelice e Zattaglia, sono praticamente inagibili. Per non contare le vie comunali, interpoderali e bianche che disseminano il territorio collinare per decine e decine di chilometri lungo le quali smottamenti, occlusioni, alberi e fango ne impediscono, limitano e bloccano il passaggio. Tra le zone più colpite, oltre a Monte Battaglia con decine di smottamenti, c’è anche la zona di rio Cestina, dove tra l’altro ci sono gli invasi per l’acqua potabile del Comune. Qui un fronte di frana di almeno uan cinquantina di metri ha chiuso il passaggio e rischia, con il nuovo maltempo previsto, di ampliare il suo sviluppo.
Infine a Brisighella le frane sono in fase di censimento ma sono decine e decine. Piccole o grandi il territorio è completamente attraversato da smottamenti di ogni genere e natura. Adesso fortemente messe sotto attenzione ci sono alcune situazioni precisamente il ponte di Ceparano, in cui un pilone di sostegno è saltato, via Banicelli, il ponte di Rio Chié e via Valpiana che nella parte sommitale di fatto non c’è più.
Chi si è invece salvato o comunque ha subìto minori disagi sulla viabilità sono stati Riolo Terme e Solarolo dove, salvo nel periodo di intense piogge, la rete viaria non ha subito ripercussioni di medio-lungo termine. Ma tutto questo è solo quello che l’ondata di maltempo ha creato dopo le piogge d’inizio maggio.
Amministratori, imprenditori agricoli, cittadini sono adesso preoccupati per il futuro con previsioni meteorologiche che non lasciano bene sperare.