Macfrut a Rimini, l'analisi di Casalini (presidente di Terremerse): «Balzo dei costi del 30%, difendiamo le filiere»

Tra gli stand e le aziende presenti all’edizione di MacFrut non è mancata la cooperativa bagnacavallese di Terremerse. Una presenza storica che quest’anno assume un valore ancora più grande in quanto, di fatto, è il primo evento fieristico sul tema in presenza dopo due anni di stop o comunque forti limitazioni dovute alla pandemia. Abbiamo incontrato il presidente Marco Casalini
Presidente Casalini, finalmente si torna alla quasi normalità. Che valore ha il MacFrut per la cooperativa?
«E’ sicuramente un appuntamento importante per incontrare partner, fornitori e clienti, aziende agricole e istituzioni. Il momento è pieno di incognite e quindi questa vetrina acquista una valenza ancora più importante».
Quali le principali incognite vedete e avete sul settore?
«Effettivamente stiamo attraversando una fase di difficile lettura perché le incognite sono mai viste. Non siamo in una fase di crisi di mercato o a elementi in cui il nostro settore era stato purtroppo attraversato nel recente passato. Siamo di fronte a dinamiche nuove che vedono un’impennata dei costi di produzione assolutamente mai vista, difficoltà nel reperire manodopera a tutti i livelli della filiera, e un mercato che in questo momento ha prezzi di vendita alti che però lasciano incertezze sulla durata e sulla tenuta. L’unica cosa certa sono purtroppo i costi di produzione che sono aumentati, all’improvviso, del 30%».
Quindi qual è il ruolo della cooperazione in un contesto così difficile?
«Non possiamo essere soggetti più di tanto calmieranti, ma sicuramente il valore dell’aggregazione è un elemento che emerge in momenti come questo che stiamo attraversando. Il battitore libero, il singolo, in situazioni simili quasi mai riesce a emergere e far valere il proprio peso, anche se altamente qualitativo. La gestione del conferimento, della cooperazione invece dà una tranquillità mediando gli assetti di mercato ballerini. Noi usiamo lo slogan che “nessuno si salva da solo”… per questo lavoriamo per assecondare tutta la filiera».
Cosa porta Terremerse in questa edizione di MacFrut?
«Non organizziamo iniziative nuove. Quello che portiamo, come sempre, è l’innovazione quotidiana, un know how concreto e continuo. Abbiamo sviluppato progetti importanti, come quello del nocciolo ormai un anno e mezzo fa, abbiamo importanti risultati da condividere sulla difesa e nutrizione agronomica, sull’irrigazione. Non abbiamo bisogno quindi di stupire con effetti speciali, ma dare ed evidenziare la continua efficacia ed efficienza che possiamo offrire nella gestione quotidiana del lavoro nei campi». (r.iso.)