L’uscita della guida dei ristoranti del Gambero assegna 36 riconoscimenti in provincia, qualcosa, finalmente, si muove nel ravennate
Riccardo Isola - Sembra che qualcosa inizi a muoversi, in senso positivo e di riconoscibilità della qualità ristorativa offerta, anche nel territorio ravennate. Dopo diversi anni di stallo, la critica enogastronomica riconosce un leggero «sobbolimento» nella messa in piatto del buono anche nel territorio bizantino. Sono segnali belli e importanti, che incoraggiano un comparto che, tra alti e bassi, sta cercando, non senza fatica, di riuscire a trovare la chiave giusta di presentazione, offerta, servizio e immersione gustativa più capace d’intercettare i gusti e le esigenze di una clientela sempre più attenta e preparata. Uscire a pranzo o a cena, oggi, non è un atto dovuto. E’ una voglia di poter scoprire, vivere, condividere momenti conviviali e famigliari, ma anche «educativi» dal punto di vista cultural-gastronomico. Serve grande capacità per raccontare un’immersione e una possibile emozione che si fa gusto. In una delle Food valley più importanti al mondo lo si sta provando a fare, e i risultati vengono attestati dall’edizione 2025 della guida del Gambero Rosso.
NUMERI PRINCIPALI
Lo fa recensendo centoquarantasette realtà meritevoli, per altrettanti locali, dediti alla valorizzazione e promozione del gusto lungo la via Emilia. Di queste sono trentasei quelle che riguardano il territorio che va da Imola a Cattolica. Non solo. In Romagna c’è anche grandissima eccellenza. Tra i massimi riconoscimenti dati dalla critica, infatti, sulle nove realtà che hanno ottenuto i prestigiosi riconoscimenti ce ne sono due legate al territorio. Si tratta delle meritatissime, «Tre Forchette» al ristorante «Da Gorini» a Bagno di Romagna, in regione l’altra è «La Francescana» di Massimo Bottura, e l’unico «Tre Bottiglie» che va alla indiscutibile «La Baita» di Faenza. Altra questione sono le nuove entrate. Quest’anno la Romagna ne riceve ben otto. Quattro sono nella provincia di Rimini, tre in quella ravennate e una a Forlì-Cesena. Per le ravennati due sono nel capoluogo: «Osteria dei battibecchi» e «Osteria dalla Zabariona» e poi c’è «Uni restaurant» a Cervia.
LA SITUAZIONE ROMAGNOLA
Entrando nello specifico delle trentasei recensioni a dominare in assoluto è il forlivese e cesenate con quattordici recensioni, segue il riminese con dodici, poi arriva il ravennate con otto e chiude l’imolese con due. Vediamo per territori. Nell’imolese ovviamente c’è il «San Domenico» che conferma le due Forchette con un punteggio di 86/100. L’altro è il «Gastarea» di Castel San Pietro con anche l’attestazione di un «Tavolo», categoria dedicata ai bistrot. Scendendo verso Sud, saltando il territorio ravennate momentaneamente, c’è il forlivese-cesenate. Qui oltre all’unico Tre Forchette, andato con un punteggio di 90 a «Da Gorini», troviamo nella stessa località di Bagno di Romagna anche l’inossidabile «Paolo Teverini». Seguendo l’elencazione alfabetica della guida si salta fino al mare, a Cesenatico, dove s’impone «Ancòra» con due Forchette e 81 voti, «La Buca» con 83 punti e anch’essa due Forchette. Stesso riconoscimento simbolico arriva per «Maré» che si ferma a 80 mentre «Tracina» e «Veranda» ottengono entrambi una Forchetta con il medesimo punteggio di 79/100. Due sono le segnalazioni per Forlì con le due Forchette di «Benso» e i due «Gamberi» della «Trattoria Petito», mentre a Galeata trionfa, anche qui con due «Gamberi», la storica «La Campanara». Si vola alti grazie allo chef Faccani da «Magnolia» a Longiano che con un punteggio di 87/100 si avvicina sempre di più alle tre Forchette, e nella stessa località viene segnalata anche «Terre Alte» con una Forchetta e il punteggio di 75. Non manca poi «Al Vecchio convento» di Portico che ottiene una Forchetta mentre a Roncofreddo vola «L’Osteria dei frati» con il riconoscimento delle due Forchette. Nel Riminese, infine, le dodici realtà portate all’attenzione del pubblico nazionale sono: «La Sangiovesa» che si porta a casa i tre Gamberi, per poi arrivare alla numerosa e gustosa pattuglia presente nel capoluogo adriatico dove, a Rimini appunto, i ristoranti sono cinque. Questi hanno i nomi e le cucine di «Abocar» (due Forchette), «Agrofficina» (nuova entrata), «Guido 1946» (due Forchette), «Da Lucio» (anche se il giudizio è stato momentaneamente sospeso visto che si sta spostando alla darsena) e «Osteria de Borg» (due Gamberi). Nella vicina Riccione la segnalazione arriva per «Osteria Carlini» (un Gambero) mentre a Pennabilli «Il Pilastrino» ottiene due Forchette e un punteggio di 86/100. A Coriano invece «Vite» si porta a casa le prestigiose due Forchette e l’altro locale che si trova in questa località è «Da Savino». Infine a Cattolica sono due i ristoranti consigliati: «Osteria dei Muré» (due Gamberi) e «Gente di Mare» (Nuova entrata).
CRESCE IL RAVENNATE
Come detto non va affatto male il territorio ravennate. Anzi, per il 2025, qui ci sono ben tre nuove entrate. Due nel capoluogo con «Osteria della Zabariona». Andrea Rondinelli entra in guida e lo fa ottenendo immediatamente i due Gamberi. La seconda nuova entrata è «Osteria dei battibecchi» che entra con il riconoscimento di un Gambero infine rimane in guida saldamente anche «CaMì». Tre invece le segnalazioni a Cervia con la nuova entrata «Uni restaurant», l’ottimo bistrot (due Tavoli) di «Micro» e lo storico «La Ghiaine». Nel territorio manfredo un salto necessario deve essere fatto, per il Gambero, da «Manueli» (due Gamberi) e che dire infine de «La Baita» realtà di culto del cuore di Faenza, imperdibile e consigliatissima, a qualsiasi gustonauta che si rispetti, che voglia mangiare e bere benissimo.