Lugo, il gruppo Pucci riconosciuto «Marchio storico nazionale», nel 2022 ha fatturato 40 milioni d'euro
Pucci è stata iscritta al Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale, conseguita grazie alla longevità del nostro marchio, che opera sul mercato fin dal 1932. Una lunga storia di famiglia, una tradizione che si tramanda da tre generazioni, accomunate dalla passione per il proprio lavoro. È la storia di Pucci, un’azienda che nasce 90 anni fa in Emilia Romagna a Lugo di Ravenna, dall’intraprendenza del nonno Marcello, per poi, negli anni ‘70 con l’avvento di Giorgio Pucci, trasformarsi in vera e propria industria alimentare. Una storia che ha attraversato il tempo, senza mai interrompersi, e che per tale ragione, nel 2022, ha ottenuto questo importante riconoscimento.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, con l’obiettivo di tutelare la proprietà industriale delle aziende storiche italiane nella sfida verso la valorizzazione del Made in Italy, ha creato il «Marchio Storico d’Interesse Nazionale» riservato a quelle aziende che hanno fatto la storia dell’imprenditoria nazionale.
Il Marchio è assegnato, tramite l’iscrizione al Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, alle aziende che hanno registrato il proprio marchio d’impresa da almeno 50 anni, con la finalità di certificare un patrimonio intangibile unico.
La presenza nel Registro Speciale costituisce un riconoscimento ufficiale della storicità e della tradizione di Pucci che, da molti anni ormai, rappresenta una delle aziende italiane più specializzate nel settore degli ortaggi conservati sottolio e sottaceto e, dopo l’acquisizione nel 2013 del marchio Berni, anche dei famosi condimenti per il riso a marchio Condiriso.
L’azienda, che nel 2022 ha raggiunto i 40 milioni di fatturato, si è da sempre distinta per l’impegno verso la sostenibilità ambientale e l’etica del lavoro, due aspetti che negli ultimi anni sono al centro del rinnovamento e della riorganizzazione interna di Pucci. Dall’impianto fotovoltaico di 18.000 mq con una potenza di 750 Kwh, alla nuova caldaia e al pastorizzatore di ultima generazione, con il quale i costi dell’energia si riducono del 50%, fino al potenziamento dell’impianto produttivo con macchinari all’avanguardia e all’adozione di strategie per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro, Pucci si conferma una realtà solida, attenta alle persone e all’assoluta qualità dei propri prodotti rigorosamente del territorio, che ha saputo imporsi nei diversi canali distributivi in Italia e all’estero, in oltre 50 Paesi.
«Rinnovarsi sempre senza però perdere mai di vista i propri valori e le proprie radici. In fondo è questa - commenta l’amministratore delegato, Stefano Pucci - la regola che ci ha permesso di costruire un percorso aziendale così lungo e proficuo. Il resto lo fanno la qualità dei nostri prodotti, la materia prima selezionata con cura e una tecnologia produttiva in continua evoluzione, che ci permette di conservare al meglio tutto il sapore e il gusto delle nostre specialità, un assortimento in grado di valorizzare lo scaffale della Gdo, la ristorazione professionale e i negozi specializzati».