Lugo, gestori di un centro ippico prendono indennità covid senza averne diritto
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I Finanzieri di Lugo hanno individuato 4 collaboratori sportivi che avrebbero indebitamente percepito complessivamente oltre 27mila euro quali indennità erogate dal cosiddetto decreto “Cura Italia” in favore degli operatori dello sport particolarmente colpiti dai provvedimenti restrittivi conseguenti all’emergenza sanitaria da Covid.
Gli aiuti economici erano previsti in favore dei collaboratori sportivi che svolgevano la loro attività lavorativa già prima della pandemia presso associazioni e società sportive dilettantistiche, sempre che tale attività fosse cessata, sospesa o comunque ridotta a causa dell’emergenza sanitaria. Vista la natura assistenziale del sussidio, tra i requisiti da autocertificare in sede di presentazione della domanda vi era anche la mancata percezione di altri redditi da lavoro, pensioni o altri assegni sociali.In realtà - a seguito dell’analisi preliminare svolta dai militari della Tenenza di Lugo sulla platea dei beneficiari del sussidio e all’esito del successivo incrocio delle banche dati - è finita sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle un’associazione sportiva che gestisce un circolo ippico nelle campagne della Bassa Romagna e i rispettivi collaboratori, i quali sono risultati aver falsamente autocertificato, nelle istanze prodotte ai fini dell’ottenimento del beneficio pubblico, di aver iniziato la collaborazione con il circolo in periodo pre-pandemico e di non aver percepito ulteriori redditi o altre forme assistenziali di sostegno al reddito.In realtà sarebbe emerso che la direttrice del circolo nei mesi da novembre 2020 a maggio 2021, periodo di erogazione della provvidenza pubblica, avrebbe percepito regolare retribuzione in qualità di dipendente pubblico part-time, mentre gli altri 3 collaboratori del circolo ippico avrebbero omesso di comunicare di aver comunque percepito redditi dallo stesso circolo, ma attraverso una diversa associazione sportiva.Gli indebiti percettori sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, in concorso con la legale rappresentante dell’associazione sportiva. E’ stata poi informata la società pubblica “Sport e Salute” S.p.a., ente erogatore del contributo pubblico, per la revoca del beneficio e per il recupero delle somme illecitamente elargite a soggetti non aventi titolo.