Lotta, la faentina Rinaldi e un altro bronzo per sognare in grande: «Nei prossimi due tornei mi gioco le Olimpiadi»

Luca Alberto Montanari
Un bronzo come antipasto, sognando di poter partecipare al lauto banchetto di quest’estate, il più importante e prestigioso: le Olimpiadi di Parigi. La faentina Enrica Rinaldi ha messo al collo un’altra medaglia, nello scorso fine settimana, agli Europei senior di Bucarest, in Romania. Si tratta di un altro podio di assoluto spessore conquistato dalla 25enne di Riolo Terme, che si aggiunge all’argento Europeo vinto da atleta Junior, ai due bronzi conquistati agli Europei Under 23 e al bronzo del Mondiale Under 23. Sì, insomma, alla collezione di Enrica mancherebbe solo l’oro: «Spero di poterlo vincere al più presto sorride la fortissima atleta dei Carabinieri anche se oggi l’obiettivo è soprattutto uno: strappare il pass per Parigi 2024».
Rinaldi, torniamo indietro di una settimana. Quali segnali ha avuto dalla trasferta in Romania?
«Era un test molto importante per capire a che punto fossi e soprattutto per arrivare al meglio al prossimo torneo. Il fulcro della mia preparazione, in questa stagione, sono proprio i due tornei di qualificazione alle Olimpiadi: il primo è in programma a inizio aprile a Baku, il secondo a maggio in Turchia, a Istanbul».
Cosa le ha lasciato la medaglia di bronzo vinta agli Europei?
«Innanzitutto una grande soddisfazione, a me e alla squadra, perché si tratta di una medaglia continentale vinta dopo aver fatto una preparazione lunga e difficile, cominciata l’anno scorso e poi proseguita nei collegiali all’estero. Sono contenta di questo risultato, si sono comportate bene anche le mie compagne, quindi è stata una trasferta davvero molto soddisfacente. Ho perso la semifinale contro la mia avversaria ucraina, ma per il resto è andato tutto bene. Ora, in questo tipo di gare, mi manca solo un oro, spero di vincerlo presto».
Oggi come si sente nel suo percorso di crescita?
«Rispetto allo scorso quadriennio, mi sento meglio. Sono cresciuta, sono più matura sul tappeto, riesco a gestire meglio l’ansia prima degli incontri più importanti e complessivamente sto gestendo meglio le emozioni in tutte le gare, soprattutto in quelle più difficili. In più sono molto motivata, perché questo 2024 non è un anno come gli altri».
Gli allenamenti come stanno andando?
«Ci seguono sempre i tecnici della Nazionale. Quando non siamo in ritiro con loro, ci alleniamo al centro sportivo Carabinieri a Roma. Tutto sta proseguendo bene, ma adesso viene il bello».
Ad agosto lei compirà 26 anni e la speranza è quella di farsi il regalo proprio a Parigi. Ma nel frattempo può crescere e migliorare ancora, non trova?
«Certo. A 25 anni mi sento bene, sono molto più matura. C’è un ampio margine di crescita per quanto mi riguarda, perché il livello nel mondo della lotta è molto più alto di quanto non sia in Italia. Devo migliorare nella preparazione fisica, perché voglio arrivare ancora più strutturata e pronta ai prossimi due tornei, dove mi gioco il pass».
Le Olimpiadi cosa rappresenterebbero per lei?
«Un sogno. I Giochi sono l’essenza di tutto, il massimo, soprattutto per chi pratica sport che abitualmente non finiscono sulle copertine dei giornali. Tanto per dare un’idea, è da 20 anni che una donna non riesce a trovare la qualificazione nella lotta femminile. Dopo le Olimpiadi di Atene del 2004, non ce l’ha più fatta nessuno. Già questo spiega le difficoltà. Ma le mie ambizioni sono alte».
Torniamo ai due tornei. Come funzioneranno?
«Il primo torneo Mondiale, dove si sono qualificate le prime cinque atlete, purtroppo è andato. E in quel caso nessuna europea si è qualificata. Il prossimo torneo a Baku sarà riservato solo alle atlete europee: si qualificheranno le prime due classificate. Al torneo di Istanbul, che invece è mondiale, ci saranno tre pass. Per andare a Parigi dovrò arrivare prima o seconda a Baku, oppure tra le prime tre in Turchia, altrimenti niente Olimpiadi».
E’ un’impresa fattibile?
«Saranno due tornei molto impegnativi, difficilissimi. Ma questa medaglia dà una bella spinta, l’umore è alto. Io ce la metterò tutta. I Giochi sono un’esperienza di vita, che io vorrei regalarmi».