Lo sportivo del 2019, vince il cestista faentino Matteo Fantinelli: "Che emozione l'A1 con la Fortitudo"
Sandro Camerani
Il 2019 di Matteo Fantinelli è andato in archivio come il busto di Giano Bifronte conservato ai Musei Vaticani: esattamente, completamente, inevitabilmente a due facce. Sorridente, anzi raggiante la prima, relativa ai primi cinque mesi dell’anno e quindi allo storico ritorno in A1 della Fortitudo, un evento che ha visto il play faentino vestire i panni del protagonista assoluto. Poi, giusto il mese dopo la grande gioia, ecco l’intervento chirurgico al polso sinistro infortunato proprio a fine stagione, nel doppio confronto con Roma per lo scudettino di A2, e la lunga fase di riabilitazione, dal momento che per un giocatore di basket si tratta del primo strumento di lavoro. A quel punto, il piatto della bilancia sarebbe potuto anche risultare in perfetto equilibrio per Matteo, ma a sparigliare le carte un po’ sono arrivati gli ultimi due mesi di campionato, che l’hanno visto sui parquet della massima serie spesso e volentieri.
GIOIA E DOLORE
Il classico bicchiere, insomma, è da considerare mezzo pieno da parte del cestista romagnolo: «Dell’anno che se ne è appena andato ovviamente porterò sempre con me il ricordo della promozione della Fortitudo, perchè ha rappresentato un evento storico per una società di grandissima tradizione e per la sua fantastica gente. Poi, però, quando è arrivata l’ufficialità che sarebbe stata necessaria l’operazione al polso (visita il 3 giugno, intervento l’11, ndr), ho ricevuto una mazzata non indifferente visto che per un intervento di questo tipo erano previsti tra i tre ed i quattro mesi per la piena ripresa. Non sono stati momenti facili, però ho lavorato tanto e sono riuscito anche ad anticipare un po’ i tempi, quindi in occasione della prima di campionato, a Pesaro a fine settembre, ero regolarmente a disposizione». E lo è rimasto sempre, tanto che a metà dicembre i numeri di Fantinelli recitavano: 262 minuti giocati con medie di 5 punti, 3.4 rimbalzi (un lusso per un play) e 2.8 assist. Insomma, lo sbarco nella massima serie di Fantinelli è andato liscio come l’olio: «Non mi posso lamentare certamente, anche se è chiaro che in occasione di un campionato così importante e difficile per la Fortitudo in generale e per me in particolare mi sarebbe piaciuto effettuare tutta la preparazione senza problemi. Quanto ai minuti che ho giocato finora, sinceramente debbo dire che non mi ero creato aspettative ed obiettivi: quello che mi concede il coach va bene, da parte mia cerco di farmi trovare sempre pronto».
TRA CASA E PARQUET
Natale di solito è sinonimo di ritorno a casa per chi opera fuori e di relax per gli atleti professionisti, ma per Fantinelli le feste di fine 2019 stanno trascorrendo in tutt’altra maniera: «Derby la sera di Natale, trasferta alla domenica seguente e inizio del 2020 al Palasport con Reggio Emilia (serata speciale, la Fossa dei Leoni festeggerà i 50 anni di vita e da mesi sta preparando una coreografia straordinaria, ndr), quindi di riposo neanche a parlarne. Però, grazie alla vicinanza con Bologna, nei giorni senza allenamento ne ho approfittato per tornare a casa a Faenza, quindi da questo punto di vista mi ritengo fortunato. Al 2020 chiedo prima di tutto la salvezza della Fortitudo, che abbiamo iniziato a costruire con qualche vittoria importante (Venezia e Milano al Paladozza su tutte, ndr), al resto penserò eventualmente dopo».