Lo sport e il Covid nel basket, Baccarini (Rekico): "Vanno bene i ristori, ma non coprono tutte le perdite"

Prima domanda: qual è stato il momento più complicato, a livello organizzativo e gestionale, del 2020? Seconda domanda: la vostra società quanti soldi ha perso nell’anno solare 2020 dai mancati incassi potenziali da stadio/palazzetto (vedi biglietteria e sponsorizzazioni)? Terza domanda: se fosse a un tavolo del Governo, cosa chiederebbe per tutelare il proprio club? Quarta domanda: che anno sarà il 2021 a livello aziendale? Sono questi i quattro interrogativi, nonché spunti di riflessione, che abbiamo deciso di girare ai dirigenti delle sei maggiori società di Ravenna a Faenza sui titoli di coda di un 2020 condizionato pesantemente dal Covid, con riflessi sociali e (soprattutto) economici che hanno colpito anche lo sport locale in un anno (si spera) irripetibile e senza precedenti.
Per la Rekico ha risposto il general manager Andrea Baccarini
1. «Il 2020 è stato un anno davvero molto difficile in tutti i sensi, sia nella gestione della chiusura della stagione scorsa, sia naturalmente nell’organizzazione di quella attuale. Purtroppo, ai tanti dubbi e interrogativi che le società sportive avevano, non sempre dall’alto sono arrivate le risposte adeguate a fronteggiare le varie situazioni di emergenza alle quali abbiamo dovuto far fronte».  
2. «Il non poter avere il calore del nostro pubblico al palazzetto, durante le partite di campionato, è sicuramente una grande perdita in primis sotto il punto di vista umano e sportivo e poi chiaramente genera perdite dal lato economico che si sommano ai maggiori costi richiesti per la tutela sanitaria. Il tutto si traduce in un disavanzo di decine di migliaia di euro nell’intero anno solare».
3. «Le richieste dei club al Governo sono quelle di poter avere dei ristori e devo ammettere che qualcosa è arrivato, ma non copre chiaramente tutte le perdite. La speranza è che ci possano essere quanto prima le condizioni per poter riavere un po’ di pubblico alle partite, perché giocare con gli spalti vuoti non è bello sotto tutti i punti di vista».
4. «È ancora presto per dire cosa ci aspetta nel 2021. Le società sportive sono delle vere e proprie aziende che svolgono un ruolo sociale e sono direttamente connesse alle altre aziende del territorio. In questo momento l’importante è rimanere a galla, in attesa che questa situazione finisca e si possa tornare quanto prima alla normalità».