Silvia Manzani
«Pelé mi ha ricordato mia madre Anna, aveva l’aria e le parole di chi è arrivato a un momento della vita nel quale si fa un bilancio e si arriva al nocciolo delle cose importanti». Matteo Verna, 49 anni, faentino ma residente a Brisighella con la moglie e i loro cinque figli tra i 15 e i 23 anni, domenica 11 aprile è stato l’interprete del calciatore brasiliano per la trasmissione «Che tempo che fa» condotta da Fabio Fazio: «Io ero negli studi Rai di Milano, in videochiamata con Pelé, che invece era nella sua casa a Santos. Mi era già capitato di fare da interprete a calciatori brasiliani del Milan, in passato. Ma questa è stata davvero un’esperienza bellissima, molto emozionante». Verna è tornato in Italia nel 2008 dopo dieci anni di volontariato che lo hanno visto vivere prima nello Stato di Tocantins e poi a Brasilia: «Da anni mi occupo non solo di traduzioni, interpretariato e consulenze linguistiche ma anche dello sviluppo commerciale delle aziende italiane in Brasile. La chiamata per Pelé è stata una bella sorpresa: la Rai cercava una voce maschile, cosa non facile da trovare in lingua portoghese. Spero davvero di aver reso bene il suo messaggio, quel bisogno di dire “voi continuate a parlare di me, ma sono io che devo ringraziare voi per quello che la vita mi ha regalato”. Il resto lo hanno fatto i suoi sorrisi». Per Verna non si sono state difficoltà tecniche, durante il servizio: «Pelé ha parlato in modo chiaro, semplice, cadenzato. Io, come ogni volta che faccio interpretariato, ho cercato di fare in modo che la mia voce non prevaricasse, ho cercato di assecondare la sua espressività e l’emozione che ha senza dubbio trasmesso ai telespettatori. Credo e spero che gli italiani abbiano avuto il piacere di ascoltarlo».