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Linea Faentina malconcia, salta anche il Treno di Dante; le istituzioni: entro il 15 marzo si sappia come verranno sostituiti i treni

Romagna | 07 Febbraio 2025 Cronaca
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Riccardo Isola - Tra il dire e il fare chi ci va di mezzo è ...… il pendolare. In estrema sintesi questo è quanto sta accadendo, non certo da oggi ma sicuramente con una recrudescenza in termini di disservizi dal maggio 2023, sulla tratta ferroviaria che unisce Faenza con Firenze. La meglio nota «Faentina», infatti, a ogni allerta meteo che si colora d’arancione di fatto si ferma. Ha voglia Ferrovie di cercare di rassicurare gli animi affermando come «al di là delle ondate di maltempo, si sono garantiti i collegamenti costanti e puntuali per più del 92% dei casi nel 2024 e del 93,5% nelle ultime settimane di quest’anno». Non rasserena, istituzioni e soprattutto passeggeri, nemmeno l’ulteriore affermazione secondo cui «c’è un impegno condiviso con Rfi che ha già stanziato oltre 15 milioni di euro per il ripristino della linea e 10 milioni per interventi di potenziamento futuro». Interventi che però di certezze sulla tempistica non si vede «treno passare». Per tutto questo e per cercare di non dover sempre rincorrere i disservizi, domenica scorsa si è tenuta una manifestazione congiunta tra i comitati dei pendolari, cittadini, sindacati e sindaci dei Comuni interessati dalla linea. Chiare sono le richieste verso Ferrovie per un cambio di passo sostanziale emerse in un «Manifesto per la Faentina». In primis si chiede che entro il 15 marzo si abbia il cronoprogramma sulla sostituzione dei treni, al potenziamento e velocizzazione delle corse e l’impegno delle regioni ad adottare le sanzioni previste dal contratto di servizio, quando dovute. Inoltre tra le necessità evidenziate si è chiesto «un tavolo permanente sulla Faentina e l’aumento delle corse, la creazione di nuclei di manutenzione sulla linea Faentina, sia a Marradi che a Borgo San Lorenzo e sconti o sospensione dei costi di abbonamento dei pendolari fino alla ripresa di un servizio accettabile sulla linea». Sul delicato tema dei bus sostitutivi si è rimarcata l’esigenza di «potenziare quelli a uso scolastico individuando un responsabile per la loro gestione».  Infine si è posto l’accento, unanime, verso un «cronoprogramma degli interventi sulle frane della tratta Marradi-Faenza dovute all’alluvione del maggio 2023» e chiarezza su «quali interventi saranno eseguiti prioritariamente sulle frane magari aumentando i servizi per il territorio della Valle del Lamone». Come voce per il territorio a Nord dello spartiacque appenninico è stato il primo cittadino faentino, Massimo Isola che nel suo intervento ha rimarcato come «oggi ci troviamo di fronte a una realtà inaccettabile. La ferrovia è abbandonata a una precarietà imbarazzante: frequenze insufficienti, mezzi obsoleti, infrastrutture inadeguate. Una condizione che penalizza chi vive l’Appennino, negando diritti fondamentali come quello allo studio, alla salute, alla mobilità e al lavoro. Se non mettiamo in condizione gli studenti dell’Appennino di vivere l’esperienza scolastica come i loro coetanei della via Emilia, stiamo parlando di una disparità di diritti. L’alluvione che ha colpito il nostro territorio ha solo reso ancora più evidente questa fragilità». Intanto dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Toscana è arrivata la rassicurazione che «lavoriamo insieme per lo sviluppo sinergico dei due sistemi regionali che passa una sempre più forte integrazione e connessione infrastrutturale tra i due territori. Per questo abbiamo deciso di istituire una cabina di regia che convocata per il prossimo 20 febbraio, che parlerà anche della faentina. Chiederemo  - aggiungono dalle Regioni - soprattutto a Trenitalia, una maggiore regolarità e una concreta puntualità del servizio, nonché un potenziamento del servizio di sostituzione con mezzi su gomma, quando le allerte meteo impediranno il traffico su rotaia, oltre al potenziamento del sistema di comunicazione ai cittadini dell’attivazione e disattivazione dei servizi sostitutivi». Intanto arriva un’altra «tegola» sulla linea. Si tratta della sospensione definitivadel Treno di Dante, convoglio turistico che univa, sulla scia del Sommo Poeta Firenze con Ravenna.
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