Lido di Dante, nasce un'associazione ambientalista che tutela gli animali feriti e in difficoltà

Lo statuto è stato depositato giusto un paio di settimane fa, le idee e la voglia di lavorare a tutela del proprio territorio da parte dei soci fondatori non mancano, la forza di volontà pure. La neonata associazione ambientalista «Il rifugio di Cortesi» è stata fortemente voluta sia per dare informazioni a quanti ritrovano un animale selvatico e non sanno esattamente come comportarsi, sia per offrire assistenza ad animali feriti. Il nome l’ha preso dal ricovero per animali che Carlo Cortesi ha allestito qualche anno fa presso la sua abitazione a Lido di Dante e che avendo riscosso gran consenso presso la popolazione residente, non avendo in alcun modo cercato visibilità, viene quotidianamente aiutato nella sua «missione». Il resto è venuto da sé. «Da quando Carlo ha dato vita al rifugio lo aiutiamo tutti come possiamo_ ha spiegato Andrea Scarabella, presidente della Proloco di Lido di Dante e segretario della neonata associazione ambientalista: chi ha un forno gli tiene da parte del pane, chi lavora in un ristorante dell’umido e poi verdure e quant’altro che gli lasciamo per i tanti animali di cui si prende cura. Siamo una piccola realtà e cerchiamo di aiutarci tutti. Oggi Carlo ha capre, galline, conigli, oche, alcuni recuperati anche in altre regioni di Italia. Il suo impegno è davvero massimo». Sulla scia di quest’iniziativa e vista la ricchezza paesaggistica di Lido di Dante è nata l’idea di dar vita ad un’associazione ambientalista per tutelare gli animali abbandonati monitorando spiaggia e pineta e cercando anche di contrastare il bracconaggio. «Sono sommozzatore da 30 anni, conosco bene il mare, ho fatto corsi per la catalogazione delle tartarughe e mi piacerebbe riuscire a tutelare tutti gli animali, anche quelli marini perché l’area in cui viviamo è ricca di biodiversità, vi convivono specie diverse. Come a Milano Marittima ci piacerebbe che anche a Lido di Dante ci fosse un’area adibita alla schiusa delle uova di tartarughe e per questo speriamo di intrecciare collaborazioni nei prossimi mesi con la Capitaneria di porto e con le istituzioni per coprire capillarmente l’area e dare una mano a quanti più animali possibili. Ci piacerebbe essere non solo guardiani, ma anche attenti osservatori per poter dare una mano in caso di necessità segnalando chi caccia nella Pineta Ramazzotti in zone vietate o monitorare i vongolari, sempre a tutela della nostra terra che è ricchissima». L’associazione vorrebbe organizzare anche incontri con i giovani per illustrare loro come intervenire in caso di ritrovamento di un animale in difficoltà e ci mettiamo a disposizione per potere intervenire nel minor tempo possibile anche durante i festivi quando è più complicato rintracciare un ente preposto ad effettuare un servizio di recupero». Per info sull’associazione «il rifugio di Cortesi» potete mandare un’email a ilrifugiodicortesi@gmail.com (marianna carnoli)