Lido Adriano, l'albergatore Buratti: «Prima in albergo si parlava solo francese, ora la lingua che si sente di più è l’italiano»
![lido-adriano-lalbergatore-buratti-prima-in-albergo-si-parlava-solo-francese-ora-la-lingua-che-si-sente-di-pi--litaliano](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1630506697_ss07buratti-e1528366248128.jpg&w=420&h=248)
«Nel nostro albergo si parlava in prevalenza francese, ora la lingua principale è l’italiano». Riassume così, Angelo Buratti, titolare degli stabilimenti Azzurra, La Rotonda (con annesso ristorante) e del Grand Hotel Azzurra di Lido Adriano, la situazione di fine agosto. In prevalenza il turismo ha visto muovere emiliani e lombardi, a cui si sono aggiunte alcune decine di famiglie francesi e tedesche. «Le conseguenze del Covid le abbiamo sentite tutte. La gente c’è stata, ma ad esempio, per pagare l’ombrellone, anticipava piccole somme per timore che potesse capitare qualcosa». Sul fronte alberghiero l’attività è stata migliore rispetto allo scorso anno, anche se la normalità è ancora lontana. «Il nostro è un albergo che lavora sei mesi all’anno, ora è già tanto che si lavori tre mesi. Da anni collaboriamo con tour operator, ma non si può programmare un flusso che non c’è. Se prima questa fetta di mercato era pari all’80% e quella privata al 20%, ora abbiamo dovuto invertire le percenutali». Come sottolineato dal presidente della cooperativa Spiagge Ravenna, Maurizio Rustignoli, anche per Buratti il mese di maggio, salvo i week-end, è andato perso, mentre giugno è stato buono. «La stagione è partita intorno al 20 giugno, mentre luglio si riempiva principalmente nel week-end. Durante la settimana, invece, si lavorava al 50%. Ad agosto l’attività è stata quella degli anni migliori e si prospetta non male fino al 20 settembre». In anni pre- Covid, però, il lavoro proseguiva fino ad ottobre. «Normalmente si sarebbe lavorato ancora un mese, ma è ovvio che senza tour operator non si allunga la stagione. Se invece si guarda la spiaggia, pare che la pandemia non sia mai arrivata, così come per il ristorante. Quest’anno abbiamo addirittura aggiunto ombrelloni, non capitava da un po’». Nei mesi di chiusura proseguirà la manutenzione ordinaria, «ma per nuovi progetti su cui investire occorre essere cauti, serve prima la sicurezza che il sistema riparta». (fe.fe.)