Liberazione di Cesena, la città ricorda Ernest Smokey Smith e accoglie la banda delle cornamuse

Romagna | 12 Ottobre 2023 Cronaca
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“La Campagna d’Italia fu una delle operazioni militari più lunghe e complesse della Seconda Guerra Mondiale, durata quasi due anni, dal luglio 1943 al maggio 1945. Il suo scopo era quello di aprire una via terrestre per le forze alleate attraverso la nostra penisola, permettendo così l’accesso al cuore dell’Europa. E in questo importante sforzo, il Canada diede un grande contributo in termini di vite umane, soldati che lottarono con coraggio e dedizione in un teatro di guerra lontano dalla loro terra natale”. Lo ha detto questa mattina il Sindaco Enzo Lattuca accogliendo in piazza del Popolo la Banda delle cornamuse e tamburi del servizio di Polizia di Edmonton (Canada) arrivata in città per rendere omaggio al soldato canadese Ernest “Smokey” Smith, insignito della Victoria Cross.
 
Nell’ottobre del 1944 il sergente Smith guidò i suoi uomini nella traversata del fiume Savio, in piena a causa delle piogge torrenziali, difendendo la posizione da carri armati e fanteria finché il nemico tedesco non si ritirò. Dopo poche ore le truppe canadesi entrarono in città. Per questo atto di valore, così come ricordato anche dalla targa commemorativa collocata nel 2005 sotto il loggiato del Comune, “Smokey” Smith ha ricevuto nel 2004 la Victoria Cross, massima onorificenza militare del Commonwealth. Per celebrare le gesta eroiche dei canadesi e in vista del 20 ottobre, giorno in cui Cesena venne liberata dall’oppressione nazifascista, questa mattina la Banda delle cornamuse e tamburi del servizio di polizia di Edmonton – guidata dal Sovrintendente Derek McIntyre – si è mossa in corteo da piazza Almerici a piazza del Popolo dove ad accoglierla c’erano il Sindaco Enzo Lattuca e la Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea Ines Briganti, oltre che numerosi cittadini e studenti.
 
“Qui a Cesena – ha ricordato il Sindaco – il 20 ottobre 1944 le truppe alleate e i partigiani liberavano la città dall’occupazione nazi-fascista. Nei mesi precedenti la nostra terra aveva conosciuto la faccia più feroce della guerra di occupazione, con bombardamenti, rappresaglie, eccidi di vittime innocenti. E, prima ancora, c’erano stati i lunghi anni vissuti sotto il peso della dittatura. La Campagna d’Italia vide anche il grande impegno e sacrificio dei partigiani italiani, che si opposero con coraggio al regime fascista e al nazismo. Questa collaborazione tra forze alleate e partigiani contribuì in modo significativo al successo degli Alleati in Italia. Fu un esempio di solidarietà e determinazione nella lotta contro l’oppressione”.
 
E poi il ricordo di un testimone diretto di quegli anni, Agostino Forti, cesenate di 104 anni. “Nel 1944 – ha proseguito il Sindaco Lattuca – Forti era il custode del Comune di Cesena. Viveva in questo palazzo. E mi raccontò cosa successe in quell’ottobre di 79 anni fa. Abbiamo impresso le sue parole in un documentario, che vi invito a vedere su Youtube, e che voglio leggervi. Dice il signor Forti. Due giorni dopo che andarono via i tedeschi c’era un silenzio di tomba. Non si sentivano più bombe, né colpi di mortaio o di mitragliatrice. Allora decisi di andare da solo. Mi misi in piedi sulla fontana, cercando di sentire qualche rumore. A un certo punto dall’angolo di via Pescheria vidi sbucare una testa con l’elmetto che andava avanti e indietro. Guardava ma non veniva avanti. Erano soldati canadesi. Allora io gli dissi: “Avanti, avanti, non c’è nessuno, venite avanti!”. Loro però non si spostarono, così gli andai incontro. Quando videro che ero un civile mi presero in braccio e iniziarono a ballare e a cantare. Era una grande festa””.
 
“Ecco – e lo dico soprattutto ai ragazzi – dobbiamo sempre ricordarci che quel momento di festa, una festa per la libertà riconquistata, arrivava sulle macerie e sulle migliaia di vittime che la guerra aveva portato con sé. Perché ciò non accada mai più. Così come non dobbiamo mai dimenticare che a quella festa, alla Liberazione, ci arrivammo anche grazie al contributo e all’eroismo dei soldati canadesi. Tra queste storie di eroismo, ricordiamo e onoriamo oggi Ernest “Smokey” Smith, le cui gesta – che gli valsero la prestigiosa onorificenza della Croce di Vittoria – sono impresse nella lapide posta qui sotto il loggiato. È nostro dovere continuare a ricordare e onorare la memoria di “Smokey” Smith e di tutti i soldati che hanno lottato con coraggio e sacrificio dalla parte giusta della Storia”, ha concluso.
 
 
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