La settimana teatrale ravennate mescola i linguaggi tra il molto serio e il molto faceto

Romagna | 26 Marzo 2022 Cultura
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Neanche a farlo apposta, l’arrivo della primavera porta nei teatri di Ravenna e della Bassa Romagna una freschezza insolita per quanto riguarda la contaminazione di linguaggi artistici antichi, che di solito diamo per acquisiti ma lo sono assai meno di quanto non pretenda il luogo comune.
Tanto per cominciare, l’Alighieri di Ravenna propone per la stagione d’opera il lavoro assolutamente contemporaneo del compositore e regista Aldo Tarabella Pinocchio, storia di un burattino, in programma sabato 26 alle 20.30 e in replica domenica 27 alle 15.30. L’opera in due atti su libretto di Valerio Valoriani sarà portata in scena da una manciata di giovani cantanti sostenuti dall’orchestra Corelli diretta da Jacopo Rivani, in una coproduzione dello stesso Alighieri insieme al Giglio di Lucca e al Sociale di Rovigo.
Dal Pinocchio operistico di Ravenna, si passa al Pulcinella danzate di Russi. Al teatro Comunale della città dei Farini, infatti, giovedì 31 sarà in scena Nuovo Balletto di Toscana impegnato in Pulcinella uno di noi, coreografia di Arianna Benedetti che prende spunto al dinamismo del Pulcinella stravinskijano, a sua volta ripreso da quello di Pergolesi, che viene rievocato dalla grazia malinconica delle melodie. Ma ci sarà spazio anche per la contemporaneità della danza hip-hop in una danza guizzante e articolata, che nell’alludere a fatti della vita trova la sua ragione d’essere nell’affrontare le sfide lanciate proprio dalla musica.
Una fusione ancor più ardita andrà in scena sabato 26 al teatro Binario di Cotignola. La compagnia Trioche porterà in scena PapaGheno-PapaGhena, spettacolo ispirato al Flauto magico di Mozart nel quale si immagina che siano stati i pappagalli del compositore - e quindi non lui - a comporre le arie più celebri. Fantasia, divertimento e costumi colorati per portare al pubblico quello spirito popolare con cui Mozart scrisse Il flauto magico.
Fanno invece un passo più indietro, in termini di storia musicale, Ottavio Dantone e Alessandro Tampieri di Accademia Bizantina, che venerdì 25 al teatro Goldoni di Bagnacavallo saranno protagonisti del concerto barocco «Il Dialogo Geniale», inteso come quello tra clavicembalo e violino, protagonisti di una selezione scelta di lavori di Bach proprio per questi due strumenti, in particolare negli anni (1717-23) in cui il compositore era maestro di cappella a Cöthen. Le 6 sonate e partite per violino solo, da cui è tratta la celebre Ciaccona e la raccolta di 6 sonate per violino e cembalo, sono appunto caratterizzate dal dialogo tra gli strumenti, dove non è necessariamente il violino a guidare il discorso musicale e il cembalo a svolgere funzione di sostegno.
Al teatro Alighieri di Ravenna sono poi previsti anche due appuntamenti di tenore squisitamente musicale. Martedì 29 la cooperativa Emilia Romagna Concerti ha coinvolto l’orchestra del conservatorio Maderna di Cesena per il consueto concerto dedicato al ricordo delle vittime della Mafia. Diretta da Stefano Pagliani e coadiuvata dal grande violinista Ilya Grubert, l’orchestra eseguirà musiche di Čajkovskij.
Due sere dopo, giovedì 31 marzo per la stagione musicale dell’associazione Mariani all’Alighieri arriverà invece l’orchestra Filarmonica Vittorio Calamani diretta da Pasquale Corrado, con un solista d’eccezione come il chitarrista Andrea Monarda, impegnato in un eclettico concerto, dall’Ottocento alle suggestioni più contemporanee, di brani di Beethoven, Juaquin Rodrigo e Alessandro Salbiati.
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