La consigliera di parità di Ravenna: «Mamme eroine di questo tempo»

Silvia Manzani
Sono 2mila, nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, i genitori che l’anno scorso si sono dimessi dal lavoro entro il terzo anno di vita dei figli. In 1.435 occasioni, dicono i dati degli Ispettorati del lavoro, a dimettersi sono state le mamme. A differenziare le donne dagli uomini è che per le prime il motivo principale delle dimissioni (vale 1.026 volte su 1.435) è stato dettato dalle difficoltà incontrate nella conciliazione lavoro-famiglia, mentre per i secondi la problematica si è riscontrata solo in 61 casi su 566. Nelle difficoltà in questione rientrano la mancata accettazione dei figli al nido, assenza di parenti di supporto, alti costi per l’accudimento del neonato, mancata concessione del part-time o di orari flessibili. Tema sul quale Sonia Alvisi, consigliera di parità effettiva della Regione Emilia-Romagna e della provincia di Ravenna, non ha dubbi: «Nonostante i molti passi in avanti, le mamme lavoratrici continuano a essere le eroine di questo tempo, alle prese con una cultura lavorativa che non le favorisce e paghe più basse rispetto a quelle dei compagni». Negli ultimi tempi, a Ravenna, Alvisi ha seguito due casi che danno un po’ il senso di quella che sembra solo teoria: «Ho lavorato sulla vicenda di un’infermiera dell’ospedale, mamma di tre bambini piccoli, che si è dimessa di punto in bianco, disperata, perché non riusciva più a gestire la conciliazione tra turni di lavoro ed esigenze familiari. Con una battaglia importante e mirata, sono riuscita a fare annullare le dimissioni e a farla riassumere part-time: ora lavora sedici ore alla settimana concentrate nel week-end. Sto anche trattando il caso di una donna separata con due figli che lavora in un negozio all’interno di un centro commerciale e che la domenica è costretta a lavorare, pagando la baby sitter più di quello che prende. Stiamo trattando insieme al datore di lavoro per trovare una soluzione. Sono solo due storie ma riassumono bene i molti ostacoli che le donne si trovano ad affrontare quando devono mettere insieme esigenze professionali e di cura dei figli».