L'economia frena, parla il presidente di Confindustria Romagna Bozzi: «In sofferenza chi esporta in Europa, noi puntiamo sull’innovazione tecnologica»
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Presidente Bozzi, quanto preoccupa la frenata della Germania? Unioncamere fotografa già difficoltà anche in Emilia-Romagna. Che autunno ci aspetta?
«I primi mesi del 2023 sono stati in generale positivi, oggi c’è qualche difficoltà in più sul nostro territorio. I settori che stanno accusando il rallentamento dell’economia tedesca sono pricipalmente quelli della meccanica in senso ampio, fino a giugno ci sono state ottime ordinazioni, gli ultimi mesi dell’anno saranno più difficili. Chi fa molto export avvertirà queste difficooltà, sta frenando tutta l’Europa».
In Romagna gli effetti economici dell’alluvione per quanto li sentiremo ancora? L’agricoltura è la più colpita? Il turismo pare meno o no?
«In Emilia Romagna il settore agroalimentare è quello che sta soffrendo di più gli effetti di breve e medio periodo dell’alluvione, anche la vendemmia è in calo per quanto riguarda la quantità generale del raccolto. Il disastro del maggio scorso ha colpito meno l’industria, che è ripartita in tempi più brevi, soffrendo solo nel secondo trimestre. L’agricoltura invece è stata colpita duramente e avrà problemi di medio-lungo periodo. La stagione turistica, alla fine, grazie agli stranieri e ad un settembre buono, risulterà molto meno negativa del previsto».
Sui ristori dell’alluvione come giudica i pesanti ritardi del governo Meloni?
«Bisogna fare attenzione: l’alluvione di quest’anno è molto diversa dal terremoto che colpì l’Emilia nel 2012. Lì la ricostruzione ripartì quasi subito, qui invece dobbiamo ancora finire di rimettere in sesto le infrastrutture: strade e alvei dei fiumi soprattutto che non toccano al Governo. Sui ristori sono fiducioso che il Governo darà a breve le risposte attese dal territorio. Il Commissario Figliuolo sta facendo molto bene, ho piena fiducia nel suo operato».
Anche in Confindustria molti associati lamentano la mancanza di manodopera in alcuni segmenti del lavoro. Questa può essere colmata almeno in parte dall’integrazione dei migranti, in costante aumento?
«Io sono assolutaente favorevole all’immigrazione, servono politiche d’integrazione, serve una formazione mirata, ma c’è da fare tanto, servono figure qualificate. L’immigrazione va gestita bene con un sistema di accoglienza che porti poi alla formazione di figure adatte per il mercato del lavoro».
Da Excelsa 2023 che spaccato esce delle vostre associate?
«La mia associazione sta guardando al futuro, ben vengano quindi nuovi investimenti sull’innovazione tecnologica. E’ positivo il grande lavoro che si sta facendo per l’Hub portuale, sarà un importante sbocco per i prossimi anni anche in termini di nuova occupazione. Le nostre aziende stanno lavorando sempre di più sul tema della transizione tecnologica e di quella ambientale, il futuro porta direttamente lì». (m.p.)