In provincia di Ravenna 90mila prestazioni specialistiche da recuperare: "Ci sarà qualche criticità"
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Silvia Manzani
Sono circa 90mila, sul territorio provinciale, le prestazioni di specialistica ambulatoriale che dall’inizio di giugno l’Asl ha iniziato a recuperare richiamando i pazienti che avevano prenotato e che, a causa dell’emergenza Covid, sono stati rimandati a data da destinarsi. Un numero importante (in Romagna si parla di 240mila casi) che comprende un po’ di tutto, dalle prime visite a quelle di controllo, passando per ecografie e radiografie. Tra i tanti medici che si stanno occupando di questa enorme partita c’è Davide Tellarini, che è anche direttore dell’ospedale di Faenza.
Dottore, quanto tempo è durato lo stop?
«Praticamente tre mesi a partire dal 9 marzo. Un periodo lungo che ci costringe a prendere ancora tempo rispetto all’apertura della nuova agenda delle prenotazioni, che speriamo di poter riavviare alla fine di giugno».
Oltre all’arretrato da smaltire, ora a complicare le cose c’è il discorso delle precauzioni da adottare per rispettare le misure di sicurezza...
«Sì, se prima in una mattina si potevano eseguire dieci visite, ora si arriva a meno della metà. Bisogna evitare assembramenti, bisogna sanificare ambulatori e attrezzature tra un paziente e l’altro. Tutto questo allunga i tempi, ecco perché stiamo mettendo in campo tutte le azioni possibili per evitare di ingolfarci, consapevoli che i tempi di attesa non saranno favorevoli come prima del Covid. Lo sforzo che stiamo facendo va anche nella direzione di chiedere che venga aumentata l’offerta, una richiesta che abbiamo per esempio inoltrato al privato convenzionato».
Quali ambiti soffriranno di più questa situazione?
«Quelli che anche prima avevano le liste d’attesa più lunghe: penso all’oculistica e, in parte, anche a dermatologia e cardiologia. Criticità che non ci devono, però, far dimenticare che anche durante l’emergenza le attività urgenti e prioritarie non si sono mai fermate. Anche adesso, abbiamo già un carico di lavoro importante sulle priorità, perché c’è una rincorsa di tutti a gestirle. D’altro canto l’ordinario avrà per forza di cose tempi diversi, anche se è ancora difficile dire di quanto potremo slittare in avanti con le tempistiche delle prestazioni».
Da quali variabili dipenderà, in sostanza?
«Gli appuntamenti e i loro tempi dipendono molto da come è composta l’offerta, se dal privato accreditato, dagli specialisti convenzionati e dall’ospedale o da solo parte di queste componenti. Ma anche da che cosa sceglie il paziente. Abbiamo poi altre variabili davanti a noi: oltre a quella che riguarda la continuità dell’offerta da parte del pubblico e del privato, stiamo andando incontro all’estate. Inutile negare che certe prestazioni potranno avere qualche difficoltà».