In collina si preannuncia una buona annata per la castanicoltura e per i marroni Igp

Romagna | 09 Ottobre 2022 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Quella che sta prendendo il via in questi giorni, sembra possa essere un’annata buona per non dire, in alcuni specifici areali del territorio, ottima per la castanicoltura. Le premesse ci sono tutte anche se distribuite in modo ordinariamente disordinato. Questo perché le variabili stagionali, climatiche e naturali (cinipide del castagno e cinghiali) non sono ancora concretamente stimabili e stabilite. Dall’alta valle del Lamone a quella del Senio arrivando fino all’alto Appennino imolese le analisi e i riscontri sono infatti differenti.  Tra gli aspetti negati che influiscono sulla salubrità dei frutti dell’albero del pane appenninico, tra i principali se non il più impattante rimane comunque la questione della Vespa cinese (cinipide del castagno). In aggiunta a questa altra soglia di attenzione alzata riguarda la presenza dei cinghiali e ungulati in genere, che proprio in questo periodo scorrazzano per i castagneti alla ricerca del prezioso frutto del bosco. Se a questi si aggiunge la siccità, che rischia di mettere in serio pericolo le fabbriche naturali di ricci, la mancanza di manodopera e il caro vita allora la combo perfetta, in senso negativo, è servita.

VALLATE FAENTINE
Chi sembra che possa trarre importanti soddisfazioni dalla raccolta di castagne e soprattutto marroni è l’areale marradese e dell’alto Senio. Lo conferma il presidente dei castanicoltori della Valle del Senio Giuseppe Pifferi. «Quest’anno la raccolta è appena iniziata ma le premesse perché possa essere un’annata buona, abbondante e sana ci sono. Finalmente – ci tiene a rimarcare l’agricoltore - visto che veniamo da un lungo periodo, almeno 10/15 anni in cui la situazione si stava, anno dopo anno, facendo difficile. Prima la perdita di aziende, poi la cinipide del castagno che ha portato anche ad azzeramenti nella produzione, poi eventi climatici sempre più estremi con mancanza di pioggia per periodi prolungati, caldo ed eventi piovosi molto intensi ed estremi, fino ad arrivare oggi alla questione legata al caro energia e carburanti, oltre che manodopera sempre calante». Elementi che avevano portato il marrone e la castagna a toccare livelli di costo e di prezzo mai visti prima.  Per il 2022 qualcosa in controtendenza però sembra si stia concretizzando. «E’ ancora presto - sottolinea Pifferi - perché abbiamo appena iniziato però le aspettative sono buone. Di ricci ce ne sono e sembrano sani. Qualcuno appare forse bacato, in quanto l’estate è stata lunga e siccitosa, ma non ci si lamenta».  Infine la questione prezzo. Dopo anni che vedevano, anche e soprattutto a causa della scarsità di materia prima, prezzi molto alti al dettaglio quest’anno potrebbe essere l’anno del ritorno alla normalità. O meglio «adesso - spiega il presidente - siamo ancora all’inizio e la valutazione è di 6 euro al chilogramma. Se le cose rimangono come stiamo vedendo potremmo arrivare a un prezzo di 6 euro al chilogrammo o poco più». Quello che emerge però come grande problematica di questo periodo di raccolta «è la presenza dei cinghiali e degli ungulati selvatici. Una piaga - chiosa Pifferi - che se non stiamo attenti e veloci nella raccolta ne paghiamo di conseguenza. Mangiano, distruggono e il problema è che in Emilia Romagna non ci sono ristori adeguati. O meglio - continua Pifferi - per ottenerli la Regione impone e vuole che ci siano barriere attorno ai castagneti con fili spinati o elettrificati. ma qualcuno sa, in Regione, concretamente com’è solitamente la morfologia di un castagneto, di quanto possa essere esteso, orograficamente molto disomogeneo?».

L’IMOLESE SOFFRE
Situazione differente invece è quella che si sta vivendo nell’alta valle del Santerno. Almeno questo è quanto sembra da chi in quel terrazzo appenninico la castanicoltura la realizza da sempre. Per il presidente del Consorzio di Castel del Rio del marrone Igp, Giuliano Monti «il primo grande problema è lo spopolamento da parte dei coltivatori dei castagneti. Oggi sul territorio sono in attività, come aziende agricole, una trentina. Venendo alla stagione di raccolta «che è posticipata di almeno una settimana» questa sottolinea il presidente «risente di un’estate calda e siccitosa anche se le piogge di una ventina di giorni fa hanno permesso ai castagni di riprendersi. Non in modo omogeneo però. In alcuni castagneti, quelli più esposti, la produzione è quasi ridotta a zero». Sempre per il presidente «questo ci sta dimostrando che la quantità presente stia migliorando rispetto al recente passato, anche se rimaniamo attorno al meno 50% della media. Sulla qualità dobbiamo aspettare perché la raccolta è appena iniziata e non credo che se anche la qualità sarà discretamente buona possa compensare la mancanza di prodotto». La potenzialità storica di questo territorio è, infatti, sui 5.000 quintali ma «è buona se arriviamo, quetst’anno a un quinto. Forse - conclude - il 2022 potrebbe essere un po’ meglio rispetto al recente passato ma ci sono ancora tante, troppe, incognite che pesano per poter fare un bilancio il più possibile veritiero e calibrato».

A MARRADI CON IL TRENO DI DANTE
Per quattro domeniche di ottobre (9, 16, 23 e 30) il Treno di Dante effettuerà una sosta straordinaria di circa un’ora e venti minuti a Marradi (Fi), per permettere ai passeggeri di visitare il borgo collinare e partecipare alla Sagra delle Castagne e del Marron buono. Si parte alle 8.50 con il Treno dalla stazione di Firenze e arrivo a Marradi alle 10.53, dove il treno rimarrà fino alle 12.07. Arrivo a Ravenna previsto alle 13.37, dopo le soste tecniche di Brisighella alle 12.27 e Faenza alle 12.42. Da Ravenna si riparte alle 17.54 per arrivare a Firenze alle 21, dopo le soste tecniche a Faenza (18.33), Brisighella (18.48), Marradi (19.27), Borgo S. Lorenzo (20.15). Come tutti gli anni, alla Sagra saranno presenti stand gastronomici che proporranno le tradizionali leccornie ottenute da questi frutti simbolo dell’autunno: i tortellini di marroni, la torta di marroni, il castagnaccio, le marmellate di marroni, i bruciati (caldarroste), ecc. Per le vie del paese saranno in vendita i classici prodotti del bosco e sottobosco, oltreché altri prodotti artigianali e gastronomici. I viaggiatori saranno accompagnati da un’assistente di viaggio. I biglietti per il Treno di Dante sono in vendita su  www.iltrenodidante.it. Prezzi: singola tratta 38 euro, andata e ritorno 56 euro (sconti per i bambini e gratuità fino a 4 anni). Nelle quattro domeniche della Sagra di Marradi, l’ingresso all’evento è compreso nel biglietto di viaggio del Treno. Per informazioni: 337/1560535 oppure info@iltrenodidante.it.

LA TORTA DI MARRONI DI PALAZZO TORIANI
La bontà di questa torta viene dall’utilizzo del marrone intero ed è una torta tipica del periodo autunno-inverno. È una torta molto cremosa ed alla base ha una base di pasta matta o sfoglia.

Ingredienti per la torta di marroni
500 gr di marroni, meglio se Marron buono di Marradi
300 gr di zucchero c.a.
1 litro c.a. di latte intero fresco
Semi di un baccello di vaniglia
Un pizzico di sale
4 uova
20 gr di alchermes (o di più a seconda dei gusti personali)
50 gr di rhum (o di più a seconda dei gusti personali)
Ingredienti per la pasta matta
200 gr di farina
1 bicchiere di latte
50 gr di strutto
un bel pizzico di sale

Procedimento
Prendere i marroni, bruciarli in una padellina bucata per poterli sbucciare e quindi metterli a lessare in una pentola con mezzo litro di latte, acqua e il baccello di vaniglia. Quando sono cotti, passarli col passaverdura per farne una purea e raccogliere il passato in una terrina. Quando il composto è freddo aggiungere il latte rimasto, lo zucchero, la vaniglia, i liquori (la cui quantità può essere variata a seconda dei gusti personali), il pizzico di sale ed infine le uova sbattute.
Il risultato deve essere un impasto piuttosto liquido, quindi se vedete che non lo è sufficientemente, aggiungete ancora latte. Alla base della torta di marroni c’è una pasta matta o sfoglia tirata molto sottile. Gli ingredienti che trovate sopra sono per foderare una teglia rettangolare di circa cm.35 x 25. L’impasto di marroni non deve superare i 4 cm di altezza circa. Cuocere a 120°C per almeno 3-4 ore, fino a che l’impasto è cotto e la torta risulta compatta dal colore marroncino. Una volta freddo tagliate a losanghe e servite.

 
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