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Sarà operativa nei prossimi giorni, in Istituto, la Scrambler Therapy, apparecchiatura per la terapia non invasiva di trattamento del dolore cronico neuropatico tramite elettroanalgesia.
«A Montecatone – come osserva al proposito il DG, Mario Tubertini, l’impegno per offrire sollievo ai pazienti è massimo poiché la sofferenza è una posta aggiuntiva di stress a quella “meccanica” vissuta a causa del trauma».
«A differenza dell'elettroanalgesia convenzionale – spiega Monika Zackova, Direttore dell’Area Critica del MRI – il principio attivo della Scrambler Therapy non è quello di inibire la trasmissione del dolore, ma di sostituire all'informazione di dolore una sintetica di non dolore. Nella Scrambler Therapy, infatti, sono stati sviluppati neuroni artificiali per trasmettere al sistema nervoso centrale informazioni riconoscibili come "self" e "non dolore" in maniera non invasiva tramite i recettori di superficie».
Le aspettative sull’utilizzo di questa apparecchiatura del valore di circa 50 mila euro, sono particolarmente elevate: «Non vediamo l’ora di iniziare – ha proseguito Zackova – confortati dagli ottimi risultati riportati in letteratura scientifica che attestano regressione rapidissima della sintomatologia col perdurare dell’analgesia molte ore dopo il trattamento, nessuna assuefazione e, non da ultima, assenza di effetti indesiderati e risposta significativa su alte percentuali di pazienti (superiore all’85% in popolazioni di non responders ad altre terapie, nda)».
Le patologie più comunemente trattate in ambito neuropatico sono neuropatie post erpetiche, lombo-sciatalgie, cervicale e brachiale, neuropatie diabetiche, nevralgie trigeminali, nevralgie post-traumatiche e sindrome dell’arto fantasma. Il protocollo standard di utilizzo prevede una decina/dozzina di sedute da 30/45 minuti, una al giorno, per 5 giorni a settimana. L’effetto progressivo è descritto in tutti gli studi.
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