Il presidente di Start Romagna: "Trasporto scolastico, chiediamo comprensione"

Romagna | 05 Settembre 2020 Cronaca
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Silvia Manzani
«Ci vorrà pazienza, chiediamo in questo senso la collaborazione delle famiglie perché qualche disservizio va messo in conto». Roberto Sacchetti, presidente di Start Romagna, è realista quando guarda al trasporto scolastico che ripartirà il 14 settembre, con tutte le complicazioni legate alle misure di contenimento del Covid-19.
Presidente, è stato trovato l’accordo sulle linee guida nel trasporto pubblico locale: è stata fissata una capienza massima dell’80% che può essere estesa a 100% in caso di tragitti brevi, inferiori ai 15 minuti: che impatto avranno, queste regole, sul trasporto scolastico? 
«Devo dire che rispetto alle ipotesi che erano state fatte all’inizio e che avrebbero comportato l’esclusione, dai mezzi, di una fetta di utenza più ampia, questa è senz’altro migliore. Con un po’ di corse in più, più mezzi e la collaborazione dei privati, dovremmo riuscire a mettere in piedi un’organizzazione efficace. In parte abbiamo già definito le cose, in parte stiamo lavorando a spron battuto per essere a regime fin dal 14 settembre. Il tempo chiaramente stringe ma ce la stiamo mettendo tutta». 
Mascherine obbligatorie e igienizzanti: siete preoccupati che gli autisti debbano un po’ fare i «poliziotti»?
«Certo che sì, gli autisti devono fare il loro mestiere, guidare i mezzi e non è loro compito controllare se i passeggeri si comportano bene. Sarebbe un sovraccarico in più che minerebbe anche la sicurezza. La nostra indicazione sarà quella che chiamino la centrale operativa in presenza di criticità e, in caso di reale difficoltà, che la centrale avverta le forze dell’ordine».
Quest’anno c’è anche la novità regionale dell’abbonamento gratuito per gli studenti di elementari e medie. Pensa che questo possa confliggere con la necessità di ridurre le capienze?
«Senz’altro gli abbonamenti gratis sono una buona cosa. Chiaramente bisognerà capire quante famiglie aderiranno in modo da valutare l’aumento dei passeggeri. Del resto su molti aspetti pende ancora un punto interrogativo. Le stesse scuole non sono ancora prontissime con l’organizzazione ed essendo, noi, legati a loro, ne viviamo di riflesso tutte le difficoltà tecniche e logistiche».
In virtù dell’età dei ragazzi e dei loro comportamenti “giovanili, siete preoccupati che le misure siano poco applicabili?
«Io sono consapevole che quando si è molto giovani ci si voglia divertire, si voglia socializzare e stare vicini ma confido nel fatto che possa essere considerato “figo” portare la mascherina e igienizzarsi le mani. Sarebbe già un enorme primo passo avanti».
Per quanto riguarda ricambio d’aria e sistemi di filtraggio, sono già garantiti sui vostri mezzi?
«Sì, su questo punto non dobbiamo davvero inventarci nulla. L’apertura e chiusura continua delle porte dei mezzi già è una prima garanzia. Ma sui nostri bus c’è anche la possibilità di aperture sul tetto, così come dell’utilizzo dell’aria condizionata escludendo la modalità del ricircolo. Ogni giorno, poi, sanifichiamo e igienizziamo i mezzi».
Separatori removibili tra una seduta e l’altra: fattibile per Start?
«Stiamo ragionando sulla possibilità di un separatore per l’autista. Per quanto riguarda quelli tra i passeggeri, li abbiamo esclusi. Fare modifiche di questo genere significherebbe dover riportare i mezzi in Motorizzazione per farli riomologare. Una complicazione della burocrazia non indifferente».
Per la ripartenza dei servizi e la loro riorganizzazione, potete contare su risorse aggiuntive?
«Le nostre aziende si basano sui contributi pubblici, anche se una parte dei ricavi deriva dai titoli di viaggio che ovviamente durante il lockdown sono drasticamente calati. Dal Ministero hanno fatto sapere che ci verranno riconosciute risorse aggiuntive: sono stati messi a disposizione 200 milioni di euro che non sono molti ma rappresentano senza dubbio una boccata d’ossigeno. Adesso stiamo mettendo da parte la questione economica per concentrarci su quella organizzativa, anche se abbiamo bene a mente che della parte finanziaria bisognerà tornare presto a parlare. Al momento, del resto, non abbiamo ricevuto nulla».
Nelle scuole si parla ancora di orari scaglionati per evitare assembramenti in entrata e uscita. Come potrà conciliarsi, tutto questo, con i vostri servizi?
«Servirà elasticità da parte di tutti per capire che anche in presenza di orari scaglionati, gli arrivi dovranno essere omogenei. Si tratterà, per alcuni ragazzi, di aspettare al massimo un po’ più del solito alla fermata. Ci sono studenti che ogni giorno prendono più di un mezzo e sono incastrati, quindi, tra le coincidenze. Non è chiaramente possibile che i nostri orari siano perfettamente sovrapponibili alle entrate e alle uscite di tutti, significherebbe aumentare i mezzi in maniera esponenziale».
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