IL CASTORO | Sesso tra teenager, ne parlano i ragazzi del liceo Torricelli di Faenza

Romagna | 02 Aprile 2020 Blog Settesere
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Sara Martinino

Sono passati 56 anni da quando uscì nelle sale cinematografiche Comizi d’amore, un film inchiesta di Pier Paolo Pasolini sulla sessualità. Attraverso le risposte spontanee degli interlocutori, capiamo quanto fosse un tabù parlare e trattare tale argomento. I tempi cambiano ma Comizi d’amore sotto certi aspetti è tuttora attuale, ne è un esempio la risposta del poeta Ungaretti riguardo la normalità e la anormalità sessuale: «Ogni uomo è fatto in un modo diverso, dico nella sua struttura fisica è fatto in un modo diverso, fatto anche in un modo diverso nella sua combinazione spirituale, no? Quindi tutti gli uomini sono a loro modo anormali, tutti gli uomini sono in un certo senso in contrasto con la natura, e questo sin dal primo momento: l'atto di civiltà, che è un atto di prepotenza umana sulla natura, è un atto contro natura».

L'Italia intervistata da Pasolini era un paese acerbo, dove la legge sul divorzio non era stata ancora approvata, dove l’emancipazione femminile procedeva a piccoli passi e la differenza tra nord e sud era notevole. Nel XXI secolo, la società che influenza il nostro modo di agire e di pensare è cambiata e di conseguenza, in parte, anche le risposte alle domande dell'inchiesta.

Per capire come siano cambiati i parametri di risposta abbiamo proposto alcune domande ad adolescenti tra i 15 e i 19 anni.

«Parlare di sessualità è un problema?»

La risposta più frequente alla domanda è no: su 30 maschi dai 15 ai 19 anni in 28 hanno risposto che non è un problema, le ragazze dai 15 ai 16 invece si sentono tutte a proprio agio, al contrario di quelle dai 18 ai 19 le quali, non tutte, trovano facile parlarne. Solo poche persone non si sentono ancora sicure, e mettono in luce il fatto che discuterne con tranquillità dipenda dalle diverse situazioni e dalle differenti persone con cui tale argomento viene affrontato.

«È importante la sessualità nella tua vita?»

Su una scala di valori è difficile scegliere cosa è più importante di altro e ancora di più assegnare un posto gerarchico ai diversi principi che fanno parte della nostra vita.

Ogni persona è diversa e non per tutti la sessualità occupa un posto rilevante: su un totale di 10 maschi dai 15 ai 16 anni, 6 hanno risposto che la sessualità è importante, 3 che non lo è e 1 non sa ancora rispondere alla domanda. Le femmine della stessa età, su un totale di 10, hanno un rapporto differente: 5 trovano la sessualità un fattore importante, mentre 5 no.

Per alcune, tra le ragazze dai 18 ai 19 anni, la sessualità è ancora un tabù. Per la maggior parte dei maschi, della stessa età, la sessualità è invece rilevante nella propria vita.

«Hai mai avuto rapporti sessuali?»

Non esiste un’età giusta per avere rapporti sessuali, e ciò lo confermano anche i ragazzi che hanno contribuito all’inchiesta.

Nella fascia d'età minore: 7 maschi su 10 non hanno mai avuto rapporti sessuali mentre 3 sì. Tra le femmine, sempre su un campione di 10, 8 no e 2 sì.

Nella fascia d'età maggiore: 10 maschi su un totale di 15 non hanno mai fatto sesso mentre 5 sì. Tra le femmine, su un totale di 30, 17 sì, mentre 13 no.

«In famiglia dovrebbe essere normale parlare esplicitamente di problemi legati alla sessualità?»

Parlare di un tema riguardante la propria intimità e il proprio corpo è complicato. Specialmente accettare ed essere consapevoli che qualcosa non va o magari sta cambiando. Ancora più complicato è trovare le persone giuste con cui trattare tale argomento, sentendosi liberi, senza veli.

La maggior parte degli intervistati di ambo i sessi, dai 15 ai 16 anni, pensano sia giusto parlarne esplicitamente, anche se per alcuni dipende dall’argomento trattato.

Per i maschi dai 18 ai 19 anni, 8 hanno risposto di sì, 3 sì ma senza troppi dettagli e i rimanenti no. Le femmine dai 18 ai 19, hanno tutte risposto di sì, ma per alcune dipende con chi e dall’argomento.

«Secondo te esiste la normalità e la anormalità sessuale?»

Chi definisce cosa è normale e cosa non lo è? È umano rifiutare l’amore indipendentemente che esso sia verso un uomo o una donna? La anormalità sessuale è un muro da abbattere, bisognerebbe essere coscienti che ogni essere umano è diverso, che quindi, come dice Ungaretti, “tutti gli uomini sono a loro modo anormali.”

Su questo non tutti i partecipanti all’inchiesta concordano. 16 maschi su un totale di 25 non credono all’esistenza della anormalità sessuale, mentre 9 sì.

31 femmine su un totale di 40 pensano che l’anormalità sessuale non esista, al contrario delle rimanenti.

«È importante conoscere i propri sentimenti prima di qualsiasi tipo di relazione?»

Per quanto possa essere difficile conoscere e distinguere la linea sottile che differenzia i sentimenti, la risposta alla domanda da parte di tutti è stata affermativa.

«Qual è secondo te la differenza tra amore e sessualità?»

La definizione di sessualità crea molta confusione, specialmente se confrontata con la parola amore. Ridurre la sessualità alla sola definizione di sesso è poco. Molti aspetti non vengono considerati e la visione complessiva di ciò, non basta per comprendere un tema molto ampio. “La sessualità è molto più ricca e complessa per il semplice fatto di essere una capacità di un essere tanto ricco e complesso come l’essere umano” (Julián Fernández de Quero).

Solo pochi tra i ragazzi e le ragazze sono riusciti a definirla, prendendo in considerazione nelle proprie risposte l’identità, la fisicità, i gusti sessuali, il desiderio e il godimento, indipendenti dall’amore. La sessualità per la maggior parte, 18 su un totale di 35 (la domanda non è stata posta alle ragazze dai 18 ai 19) è stata associata alla fisicità sia dalle femmine che dai maschi. L’amore è stato identificato come sentimento da tutti i partecipanti all'intervista.

«Cosa ne pensi del linguaggio utilizzato nella musica d’oggi in relazione al genere altro da sé?»

È necessario fare un distinguo da genere a genere, ma la maggior parte del campione ha risposto facendo riferimento alla trap, un sound che va molto oggi tra le nuove generazioni. Per 14 maschi su un totale di 25 il linguaggio è adeguato, per 4 inappropriato, volgare e scurrile, per 3 è esplicito, diretto e provocatorio. I rimanenti non hanno risposto alla domanda. In merito sono invece sostanzialmente divise le 10 ragazze dai 15 ai 16 anni (la domanda non è stata posta alle ragazze dai 18 ai 19). Una sola non ha risposto, mentre cinque di loro ritengono che quel linguaggio vada bene e che andrebbe capito, mentre 4 lo trovano esplicito, discriminatorio verso le donne e di cattivo esempio.

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