IL CASTORO | A Faenza cinque consiglieri comunali hanno meno di 30 anni

Romagna | 23 Dicembre 2020 Blog Settesere
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Edoardo Miserocchi
Durante le elezioni comunali dello scorso settembre gli occhi erano puntati sul futuro sindaco, ma parte della scena spetta anche ai giovani consiglieri. In tanti si erano candidati e 5 sono stati eletti.

GIULIA BASSANI
26 anni, laureata in economia, dal 2015 fa parte dell’associazione culturale faentina Fatti d’arte. Dal 22 settembre è consigliera comunale per il Pd, di cui è anche capogruppo.
Perché hai deciso di candidarti?
«Già da un paio d’anni sono all’interno della bellissima squadra dei Giovani democratici, che ha sostenuto me e Andrea Fortini. Il loro supporto è stato fondamentale. Nonostante la partecipazione alla Scuola di Politiche di Enrico Letta, ho vissuto la candidatura come un salto nel buio, ma forse è proprio per questo che mi sono convinta a farlo!».
Come hai preso la decisione del gruppo consiliare PD di nominarti capogruppo?
«Sono felice e fiera di rappresentare un gruppo eterogeneo. Credo che alla base di questa scelta ci sia la volontà di dare l’opportunità a un giovane di formarsi all’interno del complicato mondo della politica. L’obiettivo è tenere unita tutta la squadra, facendo da legante tra i più esperti e i più giovani. È una sfida che sono pronta a sostenere».
Avere come capogruppo una ragazza della tua età può aiutare ad avvicinare i giovani alla politica?
«Penso di sì, per vari motivi. Sicuramente perché il linguaggio può essere più vicino al loro mondo e questo può davvero contribuire a non vedere i consiglieri, gli assessori o il sindaco come individui distanti, ma come persone con cui dialogare su idee, proposte e problematiche della città».

NICOLÒ BENEDETTI
Studente di giurisprudenza, 22 anni, conosciuto in città nell’ambiente rionale come sbandieratore. Ha vinto la «Botte» nel 2017 e ora siede in consiglio nelle fila del Pd.
Da quanto tempo sei interessato alla politica locale?
«A quella locale solo da qualche anno, ma mi è sempre interessata la politica a livello generale. Quest’estate mi è stato proposto di candidarmi. Ero sorpreso, ma ho deciso di provarci, perché l’ho vista come un’occasione per dare il mio contributo. Durante la campagna elettorale mi sono impegnato al massimo e ciò mi ha ripagato. Non pensavo di ricevere così tanti voti, ma puntavo sicuramente a essere eletto».
Che ruolo hai all’interno del consiglio e che temi vorresti proporre?
«Sono stato eletto presidente della commissione 2, che si occupa di sviluppo economico, turismo e coesione territoriale. Un obiettivo è quello di fare del palio un evento realmente turistico. Tengo particolarmente alla giostra faentina, dato che sono cresciuto in questo contesto. Oltre al Niballo voglio focalizzarmi sui giovani, per coinvolgerli il più possibile, partendo da un’adeguata informazione sulle problematiche della città. Dobbiamo parlare di politica in una chiave più appetibile al pubblico giovanile».

RICCARDO CAPPELLI
Nato a Faenza, 28 anni, ha frequentato il liceo classico e si è laureato in scienze e tecnologie agrarie. Ora lavora a Tebano nel mondo dell’agricoltura. A palazzo Manfredi rappresenta la lista civica Faenza Cresce e fa parte di 3 commissioni: bilancio, affari generali e risorse; sviluppo economico, turismo e coesione territoriale; cultura, istruzione e sport.
Come ti sei avvicinato alla politica locale?
«Tutto nasce dal laboratorio di idee e progetti Faenza 4020, in cui mi sono interfacciato a varie tematiche, comprendendo i punti di forza e di debolezza della città. Ho acquisito anche competenze tecniche in diversi campi, che mi permettono di svolgere al meglio il ruolo di consigliere».
Come ti trovi all’interno di Faenza Cresce?
«È una lista civica che ha ottenuto un ottimo risultato, conquistando più del 7% dei voti e risultando la terza forza della città. È un puzzle di competenze, storie e persone, che ha saputo tradursi in concretezza e credibilità. «La forza delle idee», il nostro slogan, è il concetto di base che ci lega».
Quali contributi intendi dare all’agricoltura?
«Fondamentale è il miglioramento della cantina di Tebano: la facoltà di enologia dell’Unibo deve essere potenziata. Non bisogna perdere l’occasione di avere in casa nostra una sede universitaria e soltanto con una cantina moderna la collaborazione potrà continuare».

GIONATA AMADEI
Classe ‘99, è il più giovane del gruppo e studia ingegneria meccanica.
Perché hai deciso di candidarti?
«Faccio parte del Pd da ormai quattro anni e sono sempre stato interessato alla politica, fin da piccolo. I miei amici guardavano il calcio, ma a me non piaceva e mi sintonizzavo su Rai Parlamento. L’idea di candidarmi quindi non è campata per aria. Devo dire che ho fatto bene a buttarmi, sono sempre stato molto timido e questa campagna elettorale mi ha reso più disinvolto. Sono partito quasi con la certezza di non farcela, ma sono felicissimo che i cittadini abbiano scelto di votarmi, mi impegnerò al massimo».
Che ruolo hai nel consiglio comunale?
«Sono il rappresentante del Pd della commissione ambiente, urbanistica e territorio, temi che mi stanno molto a cuore. A Faenza credo sia di grande importanza migliorare le piste ciclabili e collegarle tra loro, disincentivando l’uso di auto e moto. Sarebbe bello costruire una ciclabile che unisca Faenza e Castel Bolognese e questa proposta dovrà essere sottoposta all’Unione dei Comuni della Romagna faentina, del cui consiglio faccio parte».

VIRGINIA SILVAGNI
Nata e cresciuta a Faenza, 26 anni, neo laureata in lingue e letterature straniere, è da sempre nel mondo dell’associazionismo. In consiglio entra con il Pd.
Perché hai deciso di candidarti?
«Ho deciso di accettare una proposta inaspettata perché, in accordo con il pensiero di Don Milani, mi interessano la mia città e le persone che la abitano. Questa è la prima volta che mi sono messa in gioco politicamente a Faenza, quindi essere eletta non era facile».
Quali temi vuoi portare all’interno del consiglio?
«I tre temi principali di cui Faenza si deve occupare sono la sostenibilità ambientale, l’istruzione e il volontariato e l’associazionismo. Mi impegnerò a presentarli in consiglio come priorità della città. Ritengo che la scuola sia il vero motore per il futuro e che la città debba convertirsi a modelli innovativi di sviluppo urbano».


 
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