Il «caso» ginnastica ritmica visto da Cervia, Simona Ravaioli (Società Ritmica): «Quando succedono queste cose pesano anche problemi interiori»
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La Società Cervia Ginnastica Ritmica è guidata dalla responsabile tecnica Simona Ravaioli: «Lo sport ad alti livelli porta e obbliga e a fare tanti sacrifici. La ginnastica è una disciplina che richiede perfezione, che ti porta a fare ore ed ore di allenamento, a curare ogni dettaglio. Queste ore devono essere supportate da una buona forma fisica, però i canoni della magrezza malata non sono contemplati. Noi siamo l’unica società nel ravennate che milita in serie A, siamo la società dell’Emilia Romagna con più piazzamenti nel 2022, spesso i genitori coordinano con me anche le vacanze di alcune ragazzine, che fanno sacrifici a 360 gradi proprio perché, quando vai a fare un’attività sportiva di altissimo livello, è necessario. Noi ci appoggiamo a un nutrizionista, ma le bambine sanno come devono rimanere in forma in un contesto sano e non malato». Simona Ravaioli allena (anche) Giulia Capacci, ginnasta di 28 anni, «la più longeva d’Italia». «Poi - ricomincia - ho anche una Junior Nazionale, che parteciperà ad Europei e Mondiali a Baku: vive a Pescara con altre 8 bambine di 13-14 anni, si chiama Caterina Maltoni». Quanto alle famiglie e al rapporto con i genitori, ecco il pensiero della responsabile cervese: «Ho un gruppo di genitori con la testa sulle spalle, sono bravi, responsabili, mi seguono. Sono una persona che dà tanto e che ama confrontarsi sempre. Loro sanno che al mattino sono libera e mi possono sempre telefonare, per questo il rapporto è ottimo». Poi Ravaioli passa al caso nazionale: «Il mio pensiero sull’accaduto? Rimango perplessa. Sono stata in una Nazionale, non di ginnastica, so che i sacrifici sono tanti. Ma quando succedono queste cose, si va spesso oltre allo sport, ci sono anche problemi interiori che pesano. La ginnastica ritmica ad alti livelli non è per tutti ed è uno sport di disciplina, quindi è normale che a volte ci sia un rimprovero o un confronto, anche perché tante volte le ragazze stanno più ore con noi che con la famiglia». Quanto al sodalizio, ecco i numeri: «Abbiamo quasi 200 bambine tra Cesena, Cervia e Savio. Il centro tecnico è a Cervia, dove si allena la serie A. Siamo dieci persone. Allenatrici, nutrizionista, ogni 2-3 settimane un fisioterapista e una ragazza a fare trattamenti fisici. Le bambine sono seguite al massimo. Dal 2021 siamo partiti dalla C e siamo arrivati fino alla A2. Sono molto contenta, perché la squadra è numerosa. Su 200 bambine non ho avuto un genitore che mi abbia detto una parola, che abbia commentato, che si sia preoccupato per la nostra realtà».