Il boom dell'arrampicata sportiva a Faenza e Ravenna: «E’ più divertente di una palestra»

Tomaso Palli
Il debutto assoluto nel palcoscenico olimpico ha certamente aiutato l’intero movimento. Ma c’è altro. Sì, perché l’arrampicata sportiva è in grande e rapida crescita oramai da diversi anni, sia tra gli agonisti che tra chi, lavoratori o studenti, la preferisce ad un qualunque altro sport come fonte di svago. Non richiede tanto: la palestra, un paio di scarpini specifici per lo più forniti dalle società di riferimento e una parete con prese apposite. E poi l’essere umano che sfida sé stesso alla ricerca di un limite che, via dopo via, si sposta poco più in là. I punti di riferimento locali nel territorio della provincia di Ravenna sono l’Arrampicata Carchidio-Strocchi e l’Istrice Asd Ravenna, in prima linea nella promozione di questo sport.

QUI RAVENNA
«A livello locale - spiega Massimiliano Borghi, vicepresidente dell’Istrice Asd di Ravenna - i nostri numeri sono legati non solo alle gesta dei grandi atleti, ma anche alla copertura giornalistica e di informazione locale. È soprattutto questo che stimola i ragazzi di 12/13 anni che, leggendo delle gesta di un ragazzo poco più giovani di loro, vengono in palestra a provare». Ed è così che la società di Ravenna ha raggiunto numeri importanti in termini di iscrizioni: «Abbiamo risentito della pandemia ma ci attestiamo sui 300 iscritti: il 60% sono amatori, coloro che utilizzano le nostre strutture dopo magari aver praticato in ambiente naturale, mentre il restante 40% è composto dai minori di 18 anni, per lo più agonisti». Lo sviluppo e l’incremento dell’Istrice Ravenna è passato attraverso cardini importanti nella storia della società stessa: «Il primo - continua Borghi - è stato, circa quattro anni fa, lo spostamento della Torre di arrampicata storica. Rischiava di essere abbattuta, l’abbiamo salvata, rinnovata con un successivo impulso importante. Poi la nuova sala boulder in zona Darsena, fondamentale soprattutto per gli amatori: è già attiva ma, causa pandemia, non è ancora stata inaugurata. Infine, e qui guardiamo al futuro, il comune dovrebbe dare il via ai lavori per una nuova e prima parete di Speed. Abbiamo una tradizione molto importante in questa disciplina ma ci siamo spesso appoggiati a Faenza o Bologna. Ora, finalmente, avremo in casa nostra ciò che ci serve».

QUI FAENZA 
«Chi fa sport per mantenersi in forma ha capito che è più divertente arrampicarsi sui muri facendo potenziamento fisico a carico naturale piuttosto che restare fermo attaccato ad una macchina». È sicuro Aldo Reggi, direttore tecnico della Carchidio Strocchi e commissario tecnico della Nazionale giovanile italiana appena rientrata da Voronezh, in Russia, dove si sono tenuti i Mondiali Junior. «Ho un’esperienza diretta in merito - prosegue Reggi - a Milano hanno costruito una palestra di boulder, disciplina più diffusa tra i neofiti, accanto ad una dove si praticava il body building ed è stato subito notato il grande passaggio». I numeri a Faenza, come in ogni altra realtà di questo tipo, sono stati influenzati dalla pandemia ma, nonostante il recente periodo di magra, il trend positivo dell’intera disciplina resta positivo: «Negli ultimi anni abbiamo superato i 200 tesserati, numeri importanti per una realtà piccola come la nostra. E in più, dalla fine dell’anno scorso, abbiamo iniziato una collaborazione con il Cai (Club Alpino Italiano, ndr): si sono trasferiti nelle nostre strutture proseguendo la loro missione incentrata sull’outdoor e finalità escursionistica e amatoriale mentre noi ci dedichiamo maggiormente sull’attività agonistica indoor». 
Una collaborazione per tornare a correre. O meglio, ad arrampicarsi.