Il 70enne ravennate: "Ecco come è stato il Covid per me"
![il-70enne-ravennate-quotecco-come--stato-il-covid-per-mequot](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1587540919_ss05renato.jpg&w=420&h=248)
Silvia Manzani
«Non ho mai avuto paura. Mi sono solo demoralizzato all’ultimo tampone, risultato positivo. Per il resto, anche se ho 70 anni e problemi di circolazione, sono sereno e penso mi sia andata decisamente bene». Renato Bragagnolo vive a Camerlona, a pochi chilometri da Ravenna. I primi sintomi che lo hanno insospettito sono stati la tosse, piuttosto secca e insistente, e la stanchezza: «Quando il mio medico curante, per telefono, mi ha suggerito di misurarmi la febbre, avevo 39. Il paracetamolo la faceva scendere ma non appena svaniva l’effetto, ecco che risaliva. Così mi sono rivolto al pronto soccorso, dove sono rimasto 24 ore in attesa dei risultati del tampone e della Tac toracica. Il primo è risultato negativo, dalla seconda invece è emersa una polmonite interstiziale». E così Bragagnolo è stato il primo paziente mandato al quarto piano, nell’ex chirurgia: «Sono rimasto ricoverato 15 giorni senza, però, mai avvertire difficoltà a respirare. Qualche volta ho pensato che forse il mio momento era arrivato ma non posso dire di essermi mai spaventato: ho avuto una vita avventurosa, ne ho viste un po’ di tutti i colori. Sentendomi abbastanza bene, non mi sono fatto prendere dall’ansia». Essendo diagnosticato come Covid nonostante la negatività al tampone («mi hanno spiegato che non sempre sono affidabili»), l’uomo durante il ricovero ha più volte pensato all’origine dell’infezione: «Alla fine di febbraio ero stato a trovare un amico, poi scomparso dopo una settimana, al Maggiore di Bologna. Siamo stati piuttosto vicini, ricordo di avergli detto di rimettersi presto, ché presto saremmo tornati a tirare con l’arco. Mi è venuto il dubbio di averlo preso da lui, in camera con me era ricoverato un paziente che aveva difficoltà e comportamenti simili. Non so, forse è solo una suggestione. Non ci sono prove del fatto che il mio amico avesse, oltre alle tante patologie di cui già soffriva, anche il Covid. In ogni caso, non lo saprò mai». Ad accompagnare a casa Bragagnolo, che vive solo, è stata l’ambulanza: «Sono stato dimesso il primo aprile ma sono ancora in quarantena perché ora il tampone è positivo. Ci vuole pazienza, le cose stanno andando un po’ per le lunghe. Ma sono sereno: mi controllo ogni giorno misurandomi la febbre, che però non è più salita oltre i 36,8».