I trucchi per condurre una passeggiata a sei zampe tranquilla. I consigli dell'educatrice cinofila Carlotta Nucci
Come si può condurre una passeggiata a 6 zampe felice? Ce lo dice l’educatrice cinofila Carlotta Nucci del centro Wild dog training asd Faenza che su Setteserequi e sul nostro sito da suggerimenti utili sulla gestione dei nostri pet.
Coi ritmi frenetici di vita a cui siamo sottoposti, ritagliarsi del tempo per lunghe e «dedicate» passeggiate coi nostri cani durante la settimana è per la maggior parte di noi difficile. Non mi piace dire «impossibile» poiché un organizzazione millimetrica del tempo, a discapito di qualche ora di sonno o di relax, fa sì che si possa comunque passare qualche ora di qualità assieme. Stando, però, alla velocità delle nostre impegnatissime giornate, possiamo comunque garantire un minimo benessere al nostro pet se affrontiamo le uscite quotidiane con la giusta attrezzatura: collari e pettorine che risultino comodi da applicare e da indossare; un guinzaglio «da addestramento» (con più punti di aggancio) o una lunghina che ci consentano di allungare ed accorciare la distanza fra noi ed il cane a seconda delle situazioni che incontriamo sul nostro percorso; qualche premio (cibo, giochi o carezze) nel caso riuscissimo a ricavarci anche solo qualche minuto per un’interazione più “diretta” e di contatto; acqua a sufficienza anche s seconda della stagione in cui ci troviamo. Passeggiare sereni implica la possibilità per il nostro cane di annusare, gesto fondamentale per mappare il territorio, acquisire informazioni, appagare le sue esigenze di specie, comunicare con gli altri. Se quindi è vero che non dobbiamo risultare i loro «meri accompagnatori» facendoci trascinare al guinzaglio, è anche vero che non dovremmo essere sempre noi a condurre il cammino. Se la relazione alla base è corretta, saranno rare le occasioni in cui ci troveremo in difficoltà. Il guinzaglio è uno strumento che ci mette fisicamente in collegamento col cane: in passeggiata dovremmo fare lo sforzo di collegarci anche empaticamente con lui, meno distratti dal telefono e più concentrati su quello che lui si starà sicuramente godendo. Infine, se e dove possibile bisogna regalare attimi di libertà poiché sono quelli in cui il cane, sempre col principio fondamentale di base della relazione ottimale, mostrerà una maggiore cooperazione col suo proprietario. Chiaramente per questo dobbiamo essere un buon centro referenziale ed aver lavorato sul richiamo in maniera impeccabile. Vale pur sempre la regola del «meglio poco ma buono»: è preferibile fare una passeggiata in meno (a patto che non si tratti di lasciare il cane in casa per moltissime ore e che quindi non abbia nemmeno la possibilità di espletare i suoi bisogni fisiologici necessari) ma concedergli tempo per affrontarla a ritmo di naso (del cane!) anziché uscire spesso ma sempre con la fretta alle calcagna!