I multisala riapriranno «quando ci saranno nuovi film»
«Stiamo lavorando per garantire la sicurezza di clienti e dipendenti con, un’importante opera di sanificazione di tutti gli ambienti e la predisposizione di strumenti idonei. Stiamo inoltre potenziando il sistema per la prenotazione da remoto dei posti in sala, da sito web e da app dedicata. Abbiamo anche un totem che fa le veci della biglietteria. E stiamo pure valutando la possibilità di creare all’esterno del multisala un Drive-In». E’ quanto fanno sapere i responsabili del CinemaCity di Ravenna, gli unici a opzionare ancora l’idea suggestiva del Drive-In ma anche loro abbastanza realisti da non riaprire ancora le sale al chiuso, nel clima di riflusso generale da post-pandemia, che ha ribaltato in un paio di settimane buona parte delle aspettative sull’estate degli eventi degli operatori del settore.
«Riteniamo comunque improbabile riuscire ad aprire in giugno – prosegue la nota del multisala ravennate -, perché le case di distribuzione cinematografica non hanno titoli a disposizione e mancando il prodotto, l’attività logicamente non può riprendere. Siamo in costante contatto con i maggiori operatori del settore in attesa che siano disponibili dei film in grado di attirare il nostro pubblico, di conseguenza pianificheremo la riapertura. I primi due mesi del 2020 erano stati piuttosto positivi, con incremento dei biglietti venduti, ma il lockdown e la perdita del 100% degli incassi di 4 mesi, a cui sarà da aggiungere l’ulteriore perdita per riduzione nei prossimi mesi incrementeranno ulteriormente il danno. La riduzione del pubblico causato dalle misure di distanziamento così drastiche non garantiscono l’equilibrio economico dell’azienda, nonostante l’utilizzo degli ammortizzatori sociali».
Dal canto del CineDream di Faenza, il titolare Andrea Malucelli, che è anche presidente dell’Agis regionale, conferma i passi avanti fatti sui regolamenti e la possibilità, ad esempio, di accogliere interi gruppi familiari in sala e somministrare bevande, ma tra mascherine, posti comunque limitati, evidente e non risolti problemi di sostenilità e soprattutto la latitanza dei nuovi film (poiché l’intero indotto cinematografico del Paese si è interrotto e l’attività ripartita solo nei giorni scorsi), la stagione è certamente più favorevole per le arene all’aperto. Quasi nessuna sala riaprirà prima di luglio - e il CineDream quasi certamente non prima di agosto -, mentre il danno al settore in regione è stimato «intorno ai 20 milioni di euro – dice Malucelli -. Vogliamo evitare di toccare il prezzo dei biglietti, per recuperare i danni, ma serviranno aiuti pubblici».