I 25 ANNI DI SETTESERE | Valerio Zanotti (pres. coop. Bacchilega nel 1996): «Il nuovo giornale fu una sfida davvero importante»

Valerio Zanotti* - 25 anni pochi o molti? Per un settimanale, per un giornale iniziano ad essere tanti. E comunque l’importante è esserci ancora ed esercitare un ruolo autorevole nel proprio territorio di riferimento. Tutto questo nel 1996 non era per nulla scontato. La nascita del settimanale «sette sere» rappresentò il culmine di una stagione di cambiamenti e investimenti per tutta la struttura che reggeva lo storico settimanale imolese «sabato sera». Agli inizi degli anni ‘90 nacque la coop. di giornalisti «Corso Bacchilega» che nei mesi successivi divenne l’editore di «sabato sera», prendendo in affitto la testata dalla cooperativa «Anselmo Marabini».
Una scelta dettata dalle nuove normative, ma anche da un percorso di crescita che aveva portato sulla scena tanti giovani giornalisti, con l’esigenza di una struttura che li potesse raccogliere e rappresentare. Nello stesso tempo era anche il modo per potere accedere ai finanziamenti dell’editoria, cosa che puntualmente avvenne, aprendo il campo a una importante stagione di investimenti. Dapprima tecnologici, poi grafici, infine di sviluppo territoriale.
Ecco perché la nascita di «sette sere» si può considerare un punto di arrivo, ma nello stesso tempo di partenza per una nuova esperienza editoriale giornalistica. La Romagna è sempre stata una terra ricca di esperienze nel campo dell’informazione, senza scomodare i secoli, basta guardare dal dopoguerra ad oggi. Tante nate, molte chiuse, altre hanno resistito all’usura dei secoli e al nuovo che avanzava. Negli anni ‘90 si stava vivendo una prima fase della crisi che poi ha attanagliato tanti mezzi di informazione locali, non solo giornali.
Alcune testate storiche stavano chiudendo e nel territorio tra Faenza e la Bassa Romagna si stava aprendo lo spazio per una nuova esperienza giornalistica. Almeno così apparve ai giornalisti della coop. Bacchilega e in particolare a Claudio Caprara, allora direttore del settimanale imolese «sabato sera» e al sottoscritto, presidente della coop. «Corso Bacchilega».
Anche l’incontro con «Centomila», mensile lughese diretto da Michele Zacchi, fu importante, perché portò dentro un’esperienza importante. Così come fondamentale fu quel gruppo di giovani giornalisti che stavano crescendo attorno a noi e che non avevano certo paura delle sfide.
E aprire «sette sere» fu davvero una sfida, non tutti all’interno della cooperativa, in particolare la parte non giornalistica, vedeva di buon occhio questa nuova esperienza. D’altra parte però in gioco c’era il nostro futuro, restare fermi sarebbe stato peggio. E forti anche dei finanziamenti dell’editoria che in quegli anni iniziarono arrivare, nel 1996 si decise di fare il grande passo, e nel mesi di aprile di quell’anno uscì il primo di una lunga serie di numeri.
Una redazione che nasceva sull’esperienza del «sabato sera», con un mix di giovani e meno giovani, alcuni dei quali avevano vissuto precedenti esperienze giornalistiche, con molti ragazzi e ragazze faentini.
A dirigere il settimanale dal 1997 fu chiamato Alessandro Garramone, lo fece per 6 anni, prima di approdare  a Roma dove oggi è un autore di programmi di successo. Ed è in questo periodo, precisamente nel 2006, che nasce «Gentes di Alfonsine», come supplemento a «sette sere» dedicato a quel territorio, al quale poi si è aggiunto anche Fusignano. Una esperienza giornalistica iper locale alla quale sono particolarmente legato, che ho seguito fin dai primi passi assieme a Giovanni Torricelli e ad una redazione fatta da collaboratori con i quali è poi nato un bellissimo rapporto di amicizia. Un supplemento che vive ancora oggi.
All’inizio del 2009 avviene un altro importante cambiamento: l’unificazione della redazione faentina con quella di «sabato sera bassa romagna», settimanale nato nel 2005 ed edito dalla medesima azienda. Nuovo direttore del settimanale diventa Manuel Poletti, già responsabile dell’edizione lughese, uno di quei giovani che era cresciuto alla scuola del «sabato sera». E’ stato lui negli anni successivi a dirigere l’espansione del giornale, fino all’apertura su Ravenna e Cervia, e ad avviare un percorso che portò «sette sere» ad assorbire anche lo storico settimanale ravennate «Qui» e poi ad una autonomia societaria con la separazione dalla Coop. «Bacchilega» di Imola.
Il resto è storia d’oggi che il sottoscritto non può raccontare. Resta però la soddisfazione di un percorso rischioso, ma ricco di soddisfazione, di incontri personali che non si dimenticheranno e che continuano ancora oggi dove molti di noi hanno fatto altre scelte professionali, purtroppo anche di separazioni dolorose. Però se quel passo non fosse stato fatto, oggi vi sarebbe una testata in meno e un territorio meno ricco dal punto di vista informativo e, per quel che mi riguarda, il rammarico di non aver fatto un qualcosa che andava fatto. Buon viaggio «sette sere».
*Nel 1996 era il presidente della coop «C. Bacchilega» di Imola, primo editore di «sette sere»