I 25 ANNI DI SETTESERE | Il sindaco di Conselice Paola Pula: "Nella terra della Pedalina un giornale libero e autorevole"

Paola Pula* - Oltre all’epica vicenda della storia recente conselicese che ha visto il nostro popolo sviluppare una rete di diffusione della stampa clandestina per contribuire alla lotta partigiana contro il nazifascismo, parlare oggi di libertà di stampa è ancora un problema aperto e vivo perché significa parlare di passione per la verità dei fatti che solo un’informazione libera e intermediata da professionisti può evocare. A mio avviso questa è l’unica via per rispondere ai valori democratici che mossero i nostri partigiani; significa contrastare appieno le fake news, i dossieraggi, la manipolazione attraverso internet ed i social, che impattano pesantemente nei meccanismi di formazione del consenso nelle società democratiche, allontanando il sogno di una corretta informazione nel diffondere un sapere inclusivo. Questi sono limiti che interferiscono pesantemente nello sviluppo democratico delle nostre comunità e nascondono problematiche ancora troppo evidenti per non essere - ancora una volta - denunciate e su cui occorre continuare la mobilitazione, consapevoli che l’informazione non è solo ciò che i lettori vogliono sentirsi dire e tanto meno agitare la censura per zittire la voce dei giornalisti e imbavagliarla. Dal 1992 al 2020 sono 1.900 i giornalisti uccisi nel mondo di cui una cinquantina nel 2019 e Reporters sans frontières ci ricorda i 389 giornalisti ancora  incarcerati e i 57 tenuti in ostaggio. Senza poi considerare i 20 e più giornalisti italiani sotto scorta per le minacce subite dalla mafia, camorra e gruppi estremisti. Giornalisti impossibilitati a vivere una vita normale che nel celebrare ogni anno la gloriosa storia della stampa clandestina continuiamo ad ospitare. Come molti, penso che la libertà di stampa sia troppo spesso data per scontata da noi lettori che su questo tema ci consideriamo soggetti passivi che possono al massimo essere spettatori del panorama mediatico del proprio paese. Al contrario dobbiamo continuare a far crescere una coscienza nuova tra i cittadini che si faccia largo nel mondo caotico dei social con estrema leggerezza. E qui gioca un ruolo importante anche l’informazione locale, svincolata dai grandi interessi, e più vicina alle dinamiche sociali delle proprie comunità, capace di riflettere subito sui cambiamenti e aggiornare la lettura dei comportamenti individuali e sociali. Setteserequi con i suoi 25 anni di vita e di impegno che la rende protagonista dentro le nostre comunità ne è un valido esempio che vi rende coprotagonisti dello sviluppo democratico dei nostri territori e ne prefigura anche lo sviluppo. Serve quindi un nuovo percorso che permetta ai cittadini di distinguere le fake news e ridia fiducia al sistema democratico dell’informazione. Una sorta di battaglia delle idee che sovrasti il beghismo e la strumentalità della politica quotidiana a favore di un informazione critica e riconosciuta come veritiera. L’informazione seria offre strumenti per una lettura critica degli avvenimenti e forma davvero cittadini consapevoli, propone chiavi  di lettura della complessità e dei cambiamenti e puo’ essere determinante - per esempio - per le battaglia sui diritti civili, su ambiente e società civile, per il progresso dell’umaninità.
*Sindaco di Conselice