Guida alle mostre da non perdere dentro e fuori provincia, ancora visitabili nelle prossime settimane

Romagna | 26 Dicembre 2022 Cultura
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Basta dire che una città come Rimini - che in quanto a eventi di massa può insegnare a tutti - ha scelto di puntare su musei e mostre aperte per accogliere l’anno nuovo la notte del 31, per capire quanto il periodo delle Festività sia indicato per percorrere le strade della Romagna (e magari anche dell’Emilia più prossima) in cerca di mostre, per rinvigorire lo spirito e rinfrancare gli animi in attesa che il 2023 parta «per davvero» solo dopo l’Epifania.

IN PROVINCIA
Al museo delle ceramiche di Faenza macina riscontri e interesse crescente l’antologica (aperta da poche settimana e allestita fino a metà maggio) sulla produzione ceramica e i disegni di Galileo Chini, maestro del Liberty e del Déco. Raffinate decorazioni, lustri, elementi d’arredo ed eleganti figure femminili rivelano, nella più ampia mostra mai dedicata alle sue ceramiche, l’opera di un artista poliedrico, che ha praticamente «inventato», a fine Ottocento, la ceramica moderna italiana.
Fino all’8 gennaio è poi allestita, nei sacrali spazi di Santa Maria dell’Angelo la «Sacred Forest» di Giorgia Severi, suggestiva installazione scultorea assai ben contestualizzata nella chiesa adibita a spazio espositivo del museo Diocesano.
A Ravenna, per chi non l’avesse ancora fatta, è inevitabile la capatina al Mar, centro nevralgico in questi mesi della Biennale del Mosaico e dove troneggia in particolare la mostra Prodigy Kid, collaborazione intergenerazionale tra Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, all’insegna di una nuova idea di arte fantastica, installativa, performativa e di ambigua databilità. Fino all’8 gennaio. Quanto ai siti di RavennAntica, Classis sarà aperto dalle 10 alle 17 tutti i giorni fuorché il lunedì e il 25 dicembre; Tamo aperto dalle 9 alle 14 fino all’8 gennaio, con chiusura sempre il 25 dicembre; la Domus dei Tappeti di Pietra sarà aperta dalle 10 alle 18.30 ad esclusione del 25; idem per i Giardini Pensili e la Cripta Rasponi (10-14 fino all’8 gennaio).
A Cervia, oltre ai presepi (vedi pagina 30) fino all’8 gennaio il Magazzino del Sale ospiterà una mostra fotografica sulla struttura stessa e le sue evoluzioni nel corso del Novecento, mentre al museo del Sale è allestita la mostra, parimenti fotografica e documentaria, dedicata a «Cervia ritrovata: i Reperti, storie di vita quotidiana». Il museo delle Cappuccine di Bagnacavallo ospita invece, fino al 5 marzo, la mostra da poco inaugurata dedicata a «Il paesaggio. Sentieri battuti e nuove prospettive», rassegna a cura di Davide Caroli imperniata sulla documentazione quest’anno del paesaggio naturale e l’ecologia, con opere tra gli altri di Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Ennio Morlotti, Mario Schifano, Mario Sironi e numerosi artisti contemporanei. A Lugo fino all’8 gennaio le Pescherie della Rocca ospiteranno «Una sola moltitudine», antologica di Carmine della Corte, mentre la biblioteca Comunale di Russi propone un’originale mostra su Pinocchio curata da Gianni Zauli dalla collezione privata di Daniele Baruzzi. Oltre 150 pezzi rarissimi, visibili fino a fine gennaio. Decisamente contemporaneo è poi il «Cinema Zenit» del fumettista Andrea Bruno allestito al museo Varoli di Cotignola fino all’8 gennaio (un viaggio in una «notte perenne, tra atmosfere di cospirazione e dinamiche di conflitto profonde e misteriose»), mentre al museo San Rocco di Fusignano è allestita già da qualche settimana l’antologica «Francesco Verlicchi - La donazione Vilna e Dino Caravita», con le opere della collezione privata donate al museo (fino al 29 gennaio).

LA ROMAGNA
Villa Mussolini a Riccione ospita fino al 1° maggio una grande mostra fotografica dedicata a «Frida Kahlo. Una vita per immagini», il modo più approfondito e nello stesso intimo per ripercorrere la vita della grande artista messicana attraverso immagini, a partire della sua infanzia e giovinezza, negli scatti del padre, fotografo di professione, per poi passare, allo sguardo di grandi fotografi e fotografie della sua epoca.
C’è poi ancora tempo fino all’8 gennaio per meravigliarsi di fronte agli incredibili scatti di «Civilization. Vivere, Sopravvivere, Buon Vivere», allestimento fotografico davvero incredibili ai Musei San Domenico di Forlì, dove una visita varrà anche come riflessione sulle conseguenze del modo di vivere della società contemporanea.

L’EMILIA
A Troneggiare sull’offerta artistica di Bologna è senza dubbio «I pittori di Pompei», fino al 19 marzo al museo Civico Archeologico; esposizione che pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli.
Decisamente più contemporanee, nel sottopasso di piazza Re Enzo le fotografie di Roger Deakins per la mostra «Byways», dedicata a un grande fotografo per il cinema, e sempre la fotografia è protagonista a Palazzo Belloni, fino al 12 marzo, con Animals di Steve McCurry, imperniata sulla quotidiana simbiosi tra uomini e animali. A Palazzo Albergati fino al 7 maggio è invece allestito un percorso su Jago, Banksy e TvBoy, con opere provocatorie degli artisti più discussi e amati degli ultimi anni. E dopo cotanta contemporaneità, varrà la pena fare almeno un passaggio anche alla Pinacoteca Nazionale, che fino al 5 febbraio allestisce «Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna», con la celeberrima opera dello straordinario pittore rinascimentale e un progetto espositivo costruito intorno ad essa. Palazzo Pallavicini, infine, antologizza quarant’anni di avanguardie tricolore con «De Chirico e l’oltre. Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978)»
Fuori dal capoluogo, il Castello Estense di Ferrara ospita fino al 10 aprile «Da Schifanoia: re-incantare il mondo», spettacolare mostra dedicata all’artista rom-polacca Małgorzata Mirga-Tas, mentre la Galleria Bper Banca di Modena, fino al 5 febbraio, propone «Antonio Ligabue. L’ora senz’ombra», una ventina di dipinti, realizzati dal 1929 fino all’ultimo periodo di attività dell’artista, nel 1962.

 
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