Formula 1, via al Mondiale, speranze Alpha Tauri: «Tante novità, ma siamo già affidabili»

Luca Alberto Montanari
La voglia di continuare a stupire. L’ambizione di conquistare un posto al sole tra i costruttori. E, perché no, il sogno di vincere un altro Gran Premio, come accadde nel pomeriggio magico di Monza nel 2020. Il conto alla rovescia si sta esaurendo e l’Alpha Tauri non vede l’ora di cominciare, con il Gp del Bahrain che domenica inaugura il Mondiale 2022. La scuderia di Faenza ricomincia dai soliti noti: un pilota ormai esperto e affidabile come Pierre Gasly e un giovane rampante come Yuki Tsunoda, che vuole migliorarsi dopo l’anno da rookie nel 2021.

LA CARICA DI GASLY
Il primo a prendere la parola, alla vigilia del primo weekend stagionale, è proprio il pilota francese, prima guida di Alpha Tauri: «Il modo in cui sono andati i test è stato positivo, non abbiamo avuto problemi di affidabilità e abbiamo portato a termine tutto il lavoro che avevamo pianificato. Tuttavia, è ancora troppo presto per sapere esattamente a che punto siamo in termini di prestazioni e non ne avremo una prima idea fino a sabato pomeriggio in Bahrain. La nuova auto ti dà sensazioni molto diverse dalla precedente, ma per certi versi non è così diversa in termini di ciò che provi durante la guida. L’auto è più pesante, quindi si scivola un po’ di più e le gomme sono più grandi, il che cambia la visibilità dall’abitacolo. L’auto è anche più rigida, ma è comunque un’auto di Formula 1 che devi guidare al limite e quella sensazione rimane la stessa». Per quanto riguarda le novità, ecco il pensiero di Gasly: «Ogni area della vettura è cambiata in termini di ciò a cui devi abituarti: sul lato aerodinamico c’è molto da capire, come si comporta la parte inferiore della vettura ora e le nuove gomme. Quindi, è molto complesso e in questa fase ci sono ancora molte domande su come far funzionare l’auto nel miglior modo possibile. Penso che con le nuove auto sia più facile seguirne un’altra da vicino. Al test del Bahrain ho lottato con Hamilton per sei giri ed è stato interessante vedere come si comportava la macchina e anche come si sentivano le gomme mentre seguivo un’altra macchina. Nel complesso, penso che sarà più facile lottare e sorpassare rispetto al passato, il che è davvero un bene». Dentro la squadra si respira sempre un’aria positiva: «Sì - conferma Gasly - l’atmosfera è molto buona, ma c’è molto lavoro da fare per capire queste nuove vetture e c’è molto da imparare». Sul Bahrain, Gasly non ha dubbi: «A Sakhir sono andato bene in passato. Sono pronto ed entusiasta di iniziare. Naturalmente, dobbiamo essere di mentalità aperta in termini di ciò che possiamo aspettarci. In termini di pista, sappiamo cosa aspettarci dopo tre giorni di test lì la scorsa settimana e quindi abbiamo un’idea chiara su cosa dobbiamo lavorare per fare una buona gara».

LA CRESCITA DI TSUNODA
Poi tocca al pilota giapponese, che punta a crescere dopo la prima stagione in chiaroscuro di un anno fa: «Mi sento molto più preparato del Bahrain di un anno fa. La mia forma fisica generale - prosegue Tsunoda - è migliorata molto rispetto allo scorso anno e ora, poco prima dell’inizio della stagione, mi sento molto diverso. L’anno scorso non mi aspettavo nulla e non avevo il pieno controllo di tutte le situazioni. Ora so molto meglio cosa devo fare per migliorare me stesso. Ho un obiettivo chiaro e sono più rilassato. Sono felice e la mia mentalità è buona e pronta per la prima gara. È vero che devo dare di più e ridurre il numero di errori che faccio rispetto allo scorso anno, ma non sento alcuna pressione. Sono convinto di poterlo raggiungere e non mi preoccupo di commettere errori. Mi sto solo concentrando sullo sviluppo della vettura durante la stagione con il team e dando loro un buon feedback. L’auto? E’ molto diversa dall’anno scorso, nella forma e nelle dimensioni degli pneumatici. In termini di guida, direi che le nuove gomme fanno la differenza più grande, cosa che avevo già notato durante i test di fine stagione ad Abu Dhabi. È ancora troppo presto per avere un’idea chiara se sarà più facile seguire un’altra macchina. Non sono sicuro di cosa potrei dire su quanto l’aria sporca sia stata ridotta, ma è stato più facile seguire un’altra macchina ad alta velocità. Penso che la nostra macchina abbia del potenziale, ma dopo soli sei giorni di test non possiamo dire dove siamo». Poi Tsunoda prende fiato e chiude così: «Vedremo cosa succede in Bahrain, dove dobbiamo concentrarci solo su noi stessi. Sono più in forma, so come adattarmi a una pista il più rapidamente possibile, mantenendo la calma in ogni momento. Sono arrivato nono al mio debutto in Bahrain l’anno scorso, abbiamo appena trascorso tre buoni giorni di test sulla pista di Sakhir, quindi ora sono entusiasta di vedere cosa possiamo fare in gara lì».