Formula 1, verso il Gp di Imola: tutte le caratteristiche e le novità del circuito del Santerno
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Tomaso Palli
Salutati gli Stati Uniti e il grande spettacolo di Miami col primo successo in carriera di Lando Norris, il circus della Formula 1 fa tappa a Imola per la prima gara europea del campionato. Dalla novità a stelle e strisce di un circuito inaugurato appena nel 2022, alla storicità dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari che ha raccontato, nel bene e nel male, pagine importanti della storia della Formula Uno. Definito ancora oggi «il piccolo Nürburgring», il circuito del Santerno - prima denominazione ufficiale nel 1953, anno dell’inaugurazione - è uno degli appuntamenti più attesi e spettacolari dell’intero calendario, a detta degli stessi piloti. Conformazione tortuosa e saliscendi per un dislivello complessivo che sfiora i 33 metri, il layout percorso nei 63 giri di gara ha una lunghezza di 4909 metri per un totale di 19 curve, 10 a sinistra e 9 destra, col giusto mix tra lente e veloci e la conseguente necessità di un carico aerodinamico medio-alto.
Pochi i reali punti di sorpasso in un circuito molto aggressivo con le gomme e l’impianto frenante: i piloti, come da analisi su YouTube di Matteo Bobbi (commentatore tecnico di Sky Sport F1), sono chiamati a frenare, all’interno di un giro, per circa il 15% del tempo azionando il pedale del freno in ben 10 occasioni. Il senso di marcia è antiorario, così come Interlagos, Baku, Austin, Singapore, Yas Marina e Gedda. Quello di Imola è un circuito davvero unico nel suo genere. Oltre a essere immerso nel verde grazie alla presenza del Parco delle Acque Minerali, può vantare al suo interno - un unicum assoluto - uno stadio di calcio: è il Romeo Galli, impianto che ospita le gare casalinghe dell’Imolese, squadra che milita in Serie D.
Non poche, nel corso degli anni, le modifiche a un tracciato collaudato nel 1952 ed entrato nel calendario di F1 a partire dal 1980. Il cambiamento più significato del layout avvenne in seguito al drammatico weekend del GP di San Marino, nel 1994, quando persero la vita Roland Ratzenberger e Ayrton Senna: la curva del Tamburello - dove morì il pilota brasiliano - divenne una variante e lo stesso accadde tra quest’ultima e la successiva Tosa - dove a perdere il controllo fu l’austriaco - con l’inserimento di una chicane intitolata poi a Villeneuve. Minime, infine, le modifiche che il Circuito di Imola ha subito dall’edizione del 2022 a oggi: si tratta solamente di correzioni e aggiustamenti legati alle vie di fuga.