Formula 1, il pilota della Toro Rosso Gasly ripercorre la stagione: "Dalle lacrime per Hubert al podio in Brasile: il mio 2019 come la sceneggiatura di un film"
Elena Rava
Il 2019 è stato per Gasly un anno dalla doppia sfaccettatura. L’inizio, come pilota titolare in Red Bull poi, a metà stagione, la retrocessione in Toro Rosso seguita quasi subito dalla scomparsa dell’amico pilota Hubert a Spa. La seconda parte della stagione, con la scuderia di Faenza, ha portato Gasly a ritrovare la sua competitività toccando l’apice con il podio ottenuto nel Gran Premio del Brasile. Gasly ha ripercorso con noi la sua stagione, guardando avanti al 2020, che tutto sommato non è così lontano come sembra: «E’ stata una stagione interessante e intensa - queste le parole del pilota francese - onestamente mi sono sentito come sulle montagne russe. Ho attraversato tante emozioni: dalla rabbia alla frustrazione fino a toccare la profonda tristezza. Quello che è successo nel mio 2019 sembra la sceneggiatura di un film. Le cose non sono andate come volevo all’inizio, ma poi ho cercato di impegnarmi tanto, per ritornare a dimostrare il mio talento nella seconda parte della stagione. Ho forse toccato il momento più triste della mia vita a Spa con la scomparsa del mio amico Antoine e due mesi dopo, il momento più felice con il mio primo podio in Formula 1».
Qual è stato il suo miglior sorpasso del 2019?
«La lotta all’ultimo giro con Lewis Hamilton nel Gran Premio del Brasile. All’uscita dell’ultima curva ho visto la sua ala vicino a me. Abbiamo un pulsante per scaricare l’intera batteria e provare ad avere più potenza possibile. L’ho tenuto premuto per avere la massima potenza ed ha funzionato. Lottare con un 6 volte campione del mondo e riuscire a tenerlo dietro è stato veramente eccitante».
Quali emozioni ha provato quando ha realizzato di essere arrivato secondo?
«Dal momento in cui ho attraversato la linea ho avuto mille pensieri ed emozioni che hanno invaso la mia mente. Ero davvero felice, ma quest’anno è stato anche molto difficile e molto emozionante. Ho tagliato la linea del traguardo e ho pensato a lui, Antoine. Siamo cresciuti insieme e ho pensato che stavo vivendo un momento che entrambi sognavamo. E’ stato anche un gran giorno per la squadra, questo risultato significa molto per loro ed è stato sensazionale vedere tutti così felici».
Ha ricevuto i complimenti da qualcuno che non si aspettava?
«Tony Parker. Lo seguivo da quando ero giovanissimo, qualcuno che ho ammirato come atleta e come persona, ed è stato bello ricevere i complimenti da lui».
Cosa pensa rispetto alla tendenza assunta ultimamente dai commissari di gara di lasciare maggior libertà di azione ai piloti?
«Penso sia una gran cosa. Alle persone piace vedere gareggiare i piloti senza l’applicazione di troppe penalità attribuite dai commissari. A tutti piace gareggiare duramente, per questo dovremmo essere lasciati liberti di lottare e di rischiare qualcosa senza essere spaventati di prendere una penalità per le cose che accadono in pista».
Cosa si aspetta dal 2020?
«Mi aspetto che sia un’altra buona stagione per il team. Honda ha fatto un grande passo avanti rispetto al 2018 e sono sicuro che dopo questa stagione, con due podi per la Toro Rosso e tre vittorie per la Red Bull Racing, lavoreranno ancora più duramente».
La Toro Rosso riuscirà a difendere il 6° posto del campionato costruttori?
«Abbiamo una buona base per essere competitivi anche nel 2020 e il nostro obbiettivo è quello di difendere la sesta posizione e provare a raggiungere la quinta, se si continua a sviluppare il pacchetto che si ha a disposizione. Lotteremo sempre per ottenere i migliori risultati in griglia ed in gara».
Come sta trascorrendo queste vacanze?
«Un paio di settimane in Francia con i miei amici e con la mia famiglia. Verso fine dicembre inizierò ad allenarmi duramente, andando al campo di allenamento Red Bull che si trova negli Stati Uniti. Questo per farmi trovare il più preparato possibile per la prossima stagione»