Formula 1, il "deb" e il veterano: l'Alpha Tauri sogna un grande Mondiale

Elena Rava
Il conto alla rovescia si è esaurito. Dopo i tre giorni di test, nel weekend la Formula 1 è pronta ad iniziare il campionato 2021. Quest’anno doveva essere la stagione della rivoluzione, ma per colpa del Covid e quindi di maggiori problemi economici a carico delle squadre, è stato tutto posticipato al 2022. Per il 2021 la Federazione ha dato a disposizione di ogni team due gettoni da utilizzare per lo sviluppo della vettura. Per questo motivo le monoposto che vedremo in pista non saranno così diverse da quelle del 2020. Dopo una stagione indimenticabile, con lo storico successo di Monza, al via c’è un’Alpha Tauri agguerrita e rinnovata. Yuki Tsunoda è il nuovo volto della scuderia faentina. Il pilota è nato l’11 maggio 2000 a Kanagawa in Giappone e si trova alla sua prima stagione di F1. Vanta di essere il più giovane dell’intero schieramento di quest’anno. Dal 2009 al 2016 Yuki ha corso nei campionati kart giapponesi conquistando più volte il titolo. Nel 2018, grazie alla vittoria del campionato F4 giapponese, Tsunoda si è trasferito in Europa dove l’anno successivo è entrato a far parte del Red Bull Junior Team e del campionato di Formula 3. Nel 2020 si è qualificato terzo nel campionato di Formula 2 collezionando 3 vittorie, 4 pole e 4 podi, mancando di poco la conquista del titolo. Sempre l’anno scorso ha vinto l’Antoine Hubert Award per il miglior debuttante di F2: «Debuttare in Formula 1 sarà un grande passo avanti rispetto alla Formula 2 - queste le parole di Tsunoda -. Durante l’inverno ho potuto guidare alcune auto di Formula 1 più vecchie e poi abbiamo fatto tre giorni di test a Sakhir, quindi alla luce di ciò mi sento ben preparato. Ho dovuto imparare tante cose sulla potenza della vettura, quanto sono efficaci i freni e, soprattutto, quanti comandi e manettini ci sono sul volante. Durante i test ho lavorato per comprendere le reazioni della macchina alle modifiche che possono essere apportate e ho passato molto tempo a studiare i dati. Sento di aver fatto dei progressi». Pierre Gasly è invece un veterano per l’Alpha Tauri, che prima del 2020 si chiamava Toro Rosso. Nel 2017 è stato chiamato nella scuderia faentina per sostituire Kvyat, mentre nel 2018 ha affrontato tutta la stagione come pilota ufficiale. Nel 2019 è arrivata la promozione in Red Bull, che però non è durata per tutta la stagione. La sua nuova avventura è terminata prematuramente dopo la pausa estiva, con la «retrocessione» in Toro Rosso, al fianco di Kvyat. Nel 2020 Gasly ha corso una bella e soddisfacente stagione, tanto da riuscire a conquistare la sua prima vittoria in Formula 1, avvenuta a Monza: «Non vedo l’ora di correre - ha dichiarato Gasly -. E’ la prima volta che abbiamo l’occasione di cominciare la stagione sulla stessa pista sulla quale abbiamo disputato i tre giorni di test invernali. E’ come aver avuto delle sessioni di prove libere extra, quindi abbiamo una buona idea di ciò che ci serve per la pista di Sakhir. Per quanto riguarda l’effetto dei nuovi regolamenti, devo dire che quello che si nota di più è una mancanza di grip un po’ ovunque, mentre non si avvertono differenze in termini di guidabilità o comportamento della vettura».