Formula 1, ecco Our Journey, il libro che racconta la nascita e la crescita di Toro Rosso e Alpha Tauri

Romagna | 05 Dicembre 2021 Sport
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Elena Rava
Nello scenario molto suggestivo della Biblioteca Manfrediana di Faenza, la Scuderia Alpha Tauri ha presentato il libro «Our Journey», che racconta i 14 anni di vita della Toro Rosso. Tutto è iniziato nell’inverno 2005 con l’acquisto del team Minardi da parte di Red Bull fino alla rinomina della squadra in Alpha Tauri ad inizio 2020. La scelta di presentarlo proprio nella Biblioteca Manfrediana si spiega con una caccia al tesoro registrata nel 2018 e che ha visto protagonisti i piloti di quella stagione, Gasly e Hartley. Durante quella giornata, il gioco fece tappa anche in Biblioteca, di cui i due protagonisti rimasero particolarmente colpiti. Il libro si può trovare in vendita nelle principali librerie faentine. Presenti all’evento il Sindaco di Faenza Massimo Isola, dalla Scuderia Alpha Tauri il direttore delle risorse umane Otello Valenti, il direttore finanziario Fabio Roncasaglia ed il Digital Manager Diego Mandolfo. 

IL SINDACO
«Alpha Tauri è un patrimonio della nostra comunità - queste le parole del sindaco Isola -. Rappresenta una finestra sul mondo. Tutto è iniziato con la Minardi, che iniziò a girare per gli autodromi. Dal 2005 si è diventati ancora più internazionali con l’arrivo di Red Bull. Toro Rosso e Alpha Tauri hanno reso Faenza meno provinciale, ci hanno aiutati ad essere più aperti verso il mondo. Inoltre si è diffuso una sorta di orgoglio faentino perché davanti alla tv cerchi di intravedere il parente o l’amico che lavora nella scuderia e che in quel momento è occupato in uno dei tanti Gran Premi».

LE RISORSE UMANE
Chi ha fatto da presentatore dell’evento è stato Otello Valenti, modenese di origine, che ricopre dal 2010 il ruolo di direttore delle risorse umane all’interno del team. Valenti ha saputo fornire numeri e statistiche interessanti che testimoniano lo sviluppo che ha avuto la squadra in questo ultimo decennio: nel 2010 il team era composto da 180 persone, nel 2021 si contano 600 persone di cui 500 occupate nella sede di Faenza e 100 in quella inglese. Tra questi si contano ben 35 nazionalità diverse: la metà è rappresentata da italiani mentre a seguire troviamo gli inglesi. Il 20% degli occupati sono donne e trovare un dato così alto in un team impegnato nel mondo delle corse non è così scontato. «La nostra è una storia con radici profonde - ha raccontato Valenti al pubblico presente - si è partiti con la Minardi a fine degli anni ‘70, poi negli anni ‘80 il debutto in Formula 1. Successivamente Red Bull ha acquistato il team che ha iniziato a chiamarsi Toro Rosso. La squadra ha investito fin da subito in giovani piloti ma anche in giovani ingegneri e tecnici. Solo qualche nome: Sebastian Vettel, Carlos Sainz, Max Verstappen. Sono tutti passati dalla Toro Rosso e guardate oggi a che livello li troviamo. Quest’anno abbiamo Pierre Gasly che sta portando a termine un’altra straordinaria stagione, ricordiamo che è sua la vittoria ottenuta a Monza nel 2020. Tsunoda è diventato faentino a tutti gli effetti e lo si può incrociare in bici sulle colline quando non è via per i Gran Premi. Il team sta accompagnando il pilota giapponese in un processo di crescita».

DIGITAL MANAGER
Chi invece si è occupato dei testi e soprattutto della scelta delle foto che troviamo nel libro è Diego Mandolfo, il responsabile della comunicazione digitale dell’Alpha Tauri. Siciliano di nascita, proviene dal mondo del giornalismo e per lui è stato un vero e proprio onore aver la possibilità di scrivere un libro come questo. «Non è stato facile individuare i momenti più importanti di questi 14 anni - ha ammesso Diego -. Ho voluto dare importanza ad ogni stagione, facendo emergere le novità che le hanno caratterizzate, sia tecniche ma anche parlando dei risultati ottenuti. Se dovessi dire quali sono le 3 foto alle quali sono più legato partirei con una del 2006 dove appaiono insieme David Coulthard su Red Bull e Scott Speed con la Toro Rosso. Eravamo abituati a vedere le sfide tra Ferrari e Mclaren, mentre in quella stagione entrarono due team nuovi e fu una vera ventata di novità. Come seconda foto sceglierei quella scattata al Gran Premio di Russia 2014 dove si vedono appaiate due Toro Rosso, con Vergne e Kvyat che sono stati due piloti con cui ho legato molto. Infine non può mancare Monza 2008». Per Monza 2008, Mandolfo, non ha mostrato una foto scontata di Vettel fresco di vittoria, ma di Bourdais fermo nella piazzola dei box sotto la pioggia di quella domenica. Ha raccontato un aneddoto che non tutti sanno. Il pilota francese aveva conquistato il 4° posto in griglia. Prima della partenza la sua macchina va in stallo ed è costretto a partire dalla pit-lane vanificando il risultato ottenuto in qualifica. Gli ingegneri di Bourdais che dovettero accettare quella grande delusione riuscirono ad avere il loro riscatto a distanza di 12 anni con la vittoria di Monza 2020, perché dietro a quel trionfo c’erano sempre loro. «Lo sport ti dà e ti toglie - ha aggiunto Mandolfo - e gli ingegneri di Bourdais ne sono l’esempio». Interessante è capire come è cambiata la percezione del team da parte dei fan: «La percezione è cambiata nel tempo - queste le parole a conclusione del lungo intervento del responsabile della comunicazione digitale - e abbiamo dovuto adattarci nel raccontare. Se un team non è competitivo, non fai male a nessuno e nessuno ne parla male. Adesso l’Alpha Tauri fa podi e addirittura vince gare. Per questo motivo è diventato un team che non può stare simpatico a tutti».

LE FINANZE
La presentazione del libro si è conclusa con l’intervento del faentino Fabio Roncasaglia, che è il direttore finanziario del team e che ha affrontato anche il tema importante della sostenibilità. «La Formula 1 è un business globale - queste le parole di Roncasaglia - far parte di quei pochi team, 10 per l’esattezza, che partecipano al Mondiale, è motivo di orgoglio. A conferma di quanto è cresciuto il team, gli investimenti e le immobilizzazioni del 2005 erano pari a 3 milioni di euro. Nel 2021 siamo a 30 milioni. A livello di costi operativi si parlava di 40 milioni nel 2015 e di 165 nel 2020, di cui una buona parte è relativa al personale». Il team faentino ha già fatto e farà ancora molto in termini di sostenibilità. La Formula 1 ha annunciato l’intenzione di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2030. L’Alpha Tauri ha quindi accettato la sfida. Essendo un’azienda che produce le emissioni però sono tante. Nel 2019 sono state calcolate 15.000 tonnellate di carbonio come emissione totale annua. Alpha Tauri si è impegnata subito per ridurle con un piano già iniziato nel 2020 che prevede l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili. Inoltre hanno iniziato ad eliminare la plastica a singolo uso, sia sui circuiti ma anche nelle sedi di Faenza e Bicester. E’ in programma l’utilizzo di un sistema di teleriscaldamento che consentirà di ricevere il calore generato da grandi centrali di cogenerazione alle strutture produttive.
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