Football americano, anche Chiefs Ravenna e Broncos Faenza «giocano» il Superbowl
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Marco Ortolani
Un appuntamento da non perd ere per gli appassionati di foo tball americano della nostra zona. Ma anche un’occasione per nottambuli (il fuso orario è crudele, in una serata non prefestiva) curiosi di sport e di grandi eventi. Anche la Ravenna e la Faenza della palla ovale americana si preparano all’evento che tiene gli Usa incollati al televisore.
Nella notte fra domenica 12 e lunedì 13 febbraio si gioca in Arizona il Superbowl fra le squadre di Philadelphia e Kansas City. Le squadre dei Chiefs Ravenna e dei Broncos Faenza si sono unite nel progetto Roosters Romagna e saranno ovviamente insieme anche da domenica sera al Lowengrube (nuovo pub davanti al Pala De Andrè) per attendere insieme ad eventuali tifosi e curiosi l’1 di notte e il collegamento della Rai con gli Usa. «Ci sarà da fare mattina - avvisano i Roosters - perché lo spettacolo è molto lungo, infarcito di momenti di spettacolo (si esibirà anche Rihanna, ndr) e di spot pubblicitari che, a loro volta, sono sempre molto curati e attraenti».
I Roosters hanno vinto il campionato di Terza Divisione e sono pronti a partire con il campionato di Seconda. In pratica la stagione professionistica usa si chiude esattamente nel momento in cui comincia quella italiana, che è, attualmente alle ultime fasi di preparazione fisica. Il football americano, a Ravenna, ha una storia ormai antica: risale al 1984 la fondazione dei gloriosi Chiefs, che parteciparono al massimo campionato italiano per sette stagioni. In anni più recenti è nata l’esperienza dei Broncos, a Faenza, che è sfociata nell’unificazione nel progetto Roosters.
Il football è una pratica dalle regole complicate e dettagliate. Al Lowengrube lo staff tecnico e i giocatori si dichiarano pienamente a disposizione dei curiosi per una visione «guidata» del Superbowl. Si guarderà solo lo spettacolo o ci sarà un tifo specifico? «Nessun dubbio! L’esperienza dei Chiefs nasce proprio per aver individuato, nella Nfl, una squadra che avesse i colori giallorossi della nostra città. E la trovammo nei Chiefs di Kansas City. E’ per questo che ci chiamammo Chiefs».