Faenza, viticoltura ed enologia: a Tebano aumentano gli iscritti e arriva la nuova cantina didattica
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Fabrizia Montanari - All’interno del Polo Universitario di Tebano, sotto la guida dell’architetto Antonio Bandini, si sta avvicinando a grandi passi la realizzazione della nuova cantina didattica dell’Università di Bologna. Il Magnifico Rettore Giovanni Molari è stato recentemente ospite del tecnopolo vitivinicolo presso cui in precedenza aveva incontrato il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, entrambi molto propositivi nell’affermare l’importanza di una collaborazione sinergica per rigenerare questo luogo unico nel territorio faentino, passando in primis per la costruzione della cantina didattica appunto, all’insegna della sostenibilità, fondamentale per le molteplici attività che qui si svolgono. La nuova cantina coniuga il rispetto per un glorioso passato (ESAVE) con l’ambizione di diventare un punto di riferimento del saper fare per il settore vitivinicolo regionale e non solo. «Il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia si sviluppa in tre anni, due dei quali (i primi) si tengono nel Campus di Cesena e l’ultimo presso il Polo di Tebano - spiega il prof. Andrea Versari, coordinatore del Corso di Laurea - dove si è andata realizzando, dal 2000, una sinergia fra Comune di Faenza e Università di Bologna, che hanno creduto i questo progetto culturale e formativo, unendo ed enfatizzando un’identità professionale della vite e del vino che parte negli anni ‘70. Una storia che oggi sta facendo presa fra i giovani in un’ottica professionale, come testimonia il significativo aumento di iscrizioni alla laurea». I dati aggiornati allo scorso 20 giugno 2022 mostrano infatti nel triennio 2019-2022 un numero di iscritti al primo anno pari a 199 unità, con una presenza rilevante di studenti da altre regioni (14,6% nel 2021/22, 15,6% e 12,1% nei due anni precedenti, il 69% dei quali provenienti da istituti tecnici e il 20,8% (dunque una buona fetta) con in tasca un diploma di liceo classico, scientifico o linguistico. Il corso è a numero chiuso con test d’ingresso e nell’a/s 2021-22 i posti disponibili erano 78; nel 2020, a un anno dalla laurea, risultavano occupati il 57.3% dei giovani enologi usciti con una laurea in Viticoltura, mentre il 23,1% dei neolaureati preferisce continuare gli studi. Tra i vari enti presenti nel tecnopolo, c’è anche la sede di Assoenologi romagnola, l’unione di categoria dei tecnici vitivinicoli più rappresentativa sul territorio nazionale, che vede tra gli associati molti degli enologi laureati a Tebano. «Infine - conclude Versari - il Polo non è solo sede didattica e di ricerca, ma da diversi anni è diventato un punto di riferimento del territorio per attività di vario genere (cultura, sociale, spettacolo, sport); basti ricordare l’iniziativa agostana ‘pizza e bollicine’ che ha visto più di 1500 partecipanti brindare con i vini prodotti a Tebano sotto un cielo di stelle. In vino veritas».