Faenza, tre serate in piazza Nenni con la Metallurgica Viganò
Federico Savini
«Obbligo Green Pass, o voi che entrate!» Si presenta così La Divina Cumègia, ossia l’aggiornamento all’anno dantesco delle attese serate varietà della Metallurgia Viganò in piazza della Molinella, destinata per l’appunto a tramutarsi in un improbabile, romagnolissimo e divertentissimo girone dantesco nella serate del 6, 7 e 8 settembre, alle 21 (ingresso 12 euro; prevendite alla Bottega Bertaccini: 0546/681712). Un’occasione ghiotta come ogni volta per re-immergersi nella strampalata Romagna della Metallurgica Viganò e, per di più, rileggendo il capolavoro di Dante come non l’avete mai ascoltato. E questo è garantito. Un esempio?
Già fuori dall’Europa voi stavate
E vincer gli europei volevate?
Inglesi, please «keep calm...» e rosicate!
Vi abbiam battuti, e poi sul vostro suolo
E anche a Tokyio, si sa fu trionfo
c’ornammo di medaglie come Figluolo
Ori pesanti in questa Olimpìade
i cento metri piani e le staffette
E i Maneskin in vetta all’Hit Parade
Britannici, che sempre ci snobbate
sappiate che, se pur siam per la Pace
D’Ingles solo la Zuppa a noi ci piace
«Sono versi del tutto inediti - assicura Roberto Pozzi della Metallurgica Viganò -. Li abbiamo trovati qui a Faenza, nascosti sotto la fontana della piazza. Ne leggeremo alcuni in piazza».
Certo che, con versi del genere, l’attualità di Dante si dimostra ancora una volta sbalorditiva. Ma cos’è che mancava ancora alla celebrazioni dantesche?
«Forse mancavamo proprio no. Ma penso che questa tre giorni sarà il canto del cigno! Dopo passeremo direttamente a Manzoni…».
Parlate di una «Viaggio tra l’Inferno e la Romagna. Quindi la Romagna è il Paradiso?
«Beh, non necessariamente. Lo spettacolo tratterà soprattutto dell’Inferno, ma esiste anche un Inferno romagnolo, ci mancherebbe. Poi ci siamo presi dei bei rischi, per esempio mixando insieme una canta romagnola, la Stella Buvarena, molto amata da Giuliano Bettoli, con i versi poetici modernissimi di Giovanni Nadiani e addirittura citazioni dal mitico Bitlis di Studio Delta…».
Nelle tre serate non sarete soli sul palco.
«No, e tra l’altro siamo pure tanti, dieci più Maria Pia Timo, che oltre a presentare il suo libro sui chioschi sarà la nostra Beatrice e ci spiegherà le figure retoriche dantesche, tipo il chiasmo e quelle altre cose che si dimenticano un giorno dopo il diploma. Un po’ tutto sarà giocato sul tema della lingua, grazie all’appiglio che ci fornisce Dante. Devo dire che a volte sono stupito dalla tenacia della Metallurgica Viganò. Siamo come quei tubetti di dentifricio che non finiscono mai… Ad ogni modo, sarà con noi anche Sandro Bassi, che farà una mini visita guidata virtuale sui faentini che hanno avuto a che fare con Dante, mentre Gilla Cossa avrà un ruolo nel nostro Paradiso. Giocheremo coi gironi infernali, canteremo un Belzeblues e tante cose inedite, oltre a qualche vecchio classico di repertorio. Noi partiamo dal presupposto che le cose, anche quelle bellissime come la Divina Commedia, vanno prima guastate e poi recuperate per i capelli».
Magari anche grazie a Giuseppe Bellosi…
«Sai bene che se vuoi fare bella figura in campo devi avere dei giocatori buoni. Bellosi è la nostra scialuppa di salvataggio, leggerà e spiegherà alcune cose, e credo impedirà alle ossa di Dante di rivoltarsi più di tanto nella tomba…».