Faenza, sul Paliodromo confronto serrato fra Comune e Rioni, ma c'è chi dice «no»

Damiano Ventura - Una casa dedicata al Palio del Niballo, ma più in generale ai cavalli, ai  cavalieri e alle attività ippiche. Un progetto di ampio respiro che  potrebbe presto cambiare il centro civico rioni e la zona di via  Sant’Orsola. L’ultima parola spetta a Palazzo Manfredi, tuttavia nelle  scorse settimane l’Amministrazione si è recata nei cinque rioni per  presentare il progetto che prevede la realizzazione di uno spazio per la scuola di equitazione, un grande paddock coperto, strutture a supporto di gare con i cavalli, nuovi parcheggi, un nuovo campo di gara per il Niballo con capienti tribune, illuminazione e un galoppatoio tutto intorno. Sorgeranno a pochi passi dalle attuali scuderie, in un ampio terreno adiacente alla zona in cui il Consorzio di Bonifica realizzerà l’invaso di accumulo dell’acqua al servizio delle attività irrigue denominato Colombaia. E proprio quei lavori hanno costituito, secondo l’amministrazione, l’opportunità per pensare alla realizzazione del Paliodromo. Dal canto loro i rioni, e nella fattispecie i rionali qualche dubbio se lo sono posti. In primo luogo desta qualche perplessità l’allontanamento della manifestazione dal centro storico e di conseguenza le soluzioni al vaglio per lo svolgimento del corteo da e per il nuovo eventuale campo di gara. «Spostare il Palio ancora più lontano dal centro storico porterà ad un maggior appeal turistico e mediatico della Manifestazione? In che modo si potranno coinvolgere maggiormente gli altri attori sociali della città? Con il Paliodromo aumenterà inoltre il coinvolgimento dei cittadini meno attivi nella vita rionale verso gli eventi legati al Niballo? Senza considerare che uno dei punti forti del Niballo è il momento in cui il Corteo storico transita su corso Mazzini e che ovviamente andrebbe rivisto a causa delle problematiche logistiche dovute alla nuova location».
Queste alcune delle domande che Edoardo Caselli, un rionale del Rosso ha posto pubblicamente su Facebook e che ha avuto ampio riscontro di commenti e condivisioni. Tra i capi rione inoltre, pur ammettendo l’interesse per il progetto, sono sorti interrogativi anche sulla cerimonia di consegna del drappo che attualmente si svolge sulle gradinate del Duomo. In ogni caso, nelle valutazioni sulla rivoluzione della giostra, rientra l’attuale situazione dello stadio Bruno Neri, la cui gestione era affidata in convenzione alla Coop. dei Manfredi, ovvero la cooperativa dei rioni con la quale fino a quest’anno si è rapportato il Faenza Calcio. Per lo svolgimento del Palio infatti le norme hanno richiesto nel corso degli anni numerosi adeguamenti e modifiche. Una nuova struttura a parere dell’Amministrazione e di qualche capo rione, potrebbe quindi consentire di superare le principali criticità. La convivenza tra Palio e calcio infine è stata più volte argomento di discussione anche in consiglio comunale e in campagna elettorale. L’attività calcistica infatti non riguarda solo le gare ufficiali, comunque soggette a calendario federale, ma anche le attività di preparazione alla stagione sportiva, e allo stesso modo anche l’allestimento della pista del Palio, ed il ripristino del campo da calcio sono soggetti a un cronoprogramma piuttosto rigido, che, come si è riscontrato lo scorso anno, alla minima modifica (la pandemia ne è stata causa per esempio, ndr) ha procurato difficoltà oggettive da dover gestire. Anche per questo motivo la giunta Isola si era impegnata pubblicamente a separarne le strade. Ora che il progetto è stato presentato, si attende in tempi brevi una decisione.