Riccardo Isola - Da ormai 21 anni Stella Palermo, giovane siciliana di origine, è una delle figure più dinamiche e intraprendenti nel mondo enogastronomico di qualità che opera e vivacizza la piccola ma mai banale, almeno dal punto di vista enogastronomico, Faenza. Orafa di formazione, abbraccia il variegato mondo del gusto iniziando, come si dice, dalla gavetta alle «dipendenze» professionali e amicali di Valter Dal Pane. Prima lavando i bicchieri e sbucciando frutta nelle retrovie di alcuni dei locali più cool del periodo, siamo a cavallo del nuovo secolo, come Corona, Sghisa e affini, poi entrando nella ribalta del bartendering proponendo agli avventori degli stessi locali abbinamenti e cocktail personali e personalizzati.
Ma Stella Palermo, il cuore, lo ha fin da subito dedicato e immerso a un particolare prodotto e progetto, la promozione del gin.«Quello di qualità e di identità mediterranea» rimarca la stessa Palermo. Distillato dal forte imprinting mediterraneo che l’ha vista, qualche anno fa, diventare anche brand ambassador per un particolare prodotto: Gin Gagir. Si tratta di un distillato biologico artigianale prodotto a Pantelleria «in cui si usano come essenze botaniche quelle caratteristiche di quella terra – spiega la stessa Palermo -. Ma soprattutto i capperi. Prodotti simbolo che permettono al gin di ottenere una versatilità organolettica unica e particolarissima adatta anche e soprattutto ad approcci di abbinamento gastronomico sorprendenti». E’ proprio questa la vera sfida lanciata dall’ambasciatrice siculo-faentina, quello cioè «di sfatare il mito che a tavola ci possa essere il solo abbinamento vino e birra. Il gin, quando equilibrato e fatto bene non è più solo un prodotto da discoteca ma una grande firma, anche del made in Italy, del buon gusto».
Per averne riprova, per esempio, basterà partecipare all’evento del 21 febbraio in cui la Palermo, in combinata gastronomica con la chef Candida Visaggi, organizza la seconda tappa di «Relèvant». «Una cena degustazione con piatti contemporanei creati da Candida e i vini accuratamente scelti in abbinamento, senza dimenticare cocktail a base di gin siciliano, dalla sottoscritta». «Monica & Tonica», alias utilizzato dalla stessa Palermo è anche un atto performativo per il palato. In diverse occasioni, da «Borgo Indie» alla «Cena Itinerante» arrivando ad «Argillà», dove è stata anche creata una sinergia artistica con la ceramista Elvira Keller che ha realizzato bicchieri ad hoc, il gin siciliano è entrato alla ribalta locale grazie a momenti di degustazione in cui è stato «e sicuramente lo sarà ancora» possibile «assaporare il sapore del sale, del mare e del sole di questo profondo Mediterraneo». Ma non solo. Non manca infatti anche la sperimentazione. La Palermo, infatti, riesce a creare sinergie di gusto e accoppiamenti che potrebbero sembrare stravaganti, come l’utilizzo di alloro e soprattutto di polvere di aglio nero rifermentato (realizzata dalla start up Nero fermento) «che dimostrano la versatilità di un prodotto troppe volte sottovalutato o limitato a un uso banale dell’arte del mixaggio». Altri e perchè no alti sono i progetti che si mixano nel bicchiere dalla Palermo per il prossimo futuro. In primis, ormai arrivata alla conclusione della partnership e collaborazione con Casa Spadoni, soprattutto per l’avviamento dell’europeissimo progetto di recupero dell’ex mercato Coperto a Ravenna, c’è la continuazione della promozione del connubio tra artigianalità distillatoria e ceramica, ma anche quella di una nuova collaborazione, nella vicina città di Forlì, con un nuovo locale che già crea attesa e suggestione.