Faenza, sottraeva protesi dentarie e preziosi ai cadaveri: nei guai addetto al forno crematorio
Un imolese 50enne residente nella città manfreda è stato arrestato, il 5 marzo, per peculato dai carabinieri di Faenza. L'indagine dei carabinieri e dell'aliquota della polizia giudiziaria della Procura, coordinata dal sostituto procuratore Angela Scorza era iniziata alcuni mesi fa da una segnalazione che parlava di un dipendente Azimut, addetto al forno crematorio faentino, che sottraveva preziosi e protesi in oro dai cadaveri. I carabinieri, durante i consueti controlli dei registri dei Compra Oro della città, avevano notato che in un paio di questi, ricorreva spesso un nominativo che era solito portare materiale da vendere, generalmente recante segni di bruciature. Il nominativo è risultato essere quello di un addetto al forno crematorio di Faenza che, da quanto appurato dagli inquirenti, era solito impossessarsi di preziosi, denti e protesi dentarie dai cadaveri dopo che questi erano stati cremati, invece di smaltirli correttamente come rifiuti speciali. La sua "attività" delittuosa durava dal 2014 e l'uomo portava pezzi d'oro fuso recanti i segni di bruciature e del peso di una decina di grammi per volta ai Compra oro per incassare da poche decine a centinaia di euro. Il blitz dei carabinieri, alla presenza del sostituto procuratore Angela Scorza, è scattato la mattina del 5 marzo: i militari guidati dal capitano del comando faentino Cristiano Marella hanno trovato l'uomo intento ad effettuare la manutenzione al forno crematorio e hanno perquisito il suo armadietto dove stati trovati oggetti in oro parzialmente bruciati tra cui una decina di denti. In casa, invece, l'uomo aveva un ingente quantitativo di mobili d'antiquariato oltre a fioriere di ceramica faentina, maniglie di bare, ornamenti di feretri , ceramiche con motivi religiosi di cui dovrà essere tracciata la provenienza e sui quali verranno effettuati accertamenti. L'abitazione dove l'uomo viveva con la famiglia è stata sequestrata e sono stati denunciati i due Compra oro che avevano acquistato i pezzi d'oro. "Si è conclusa un'importante operazione - ha commentato il procuratore capo, Alessandro Mancini. Chiederemo la convalida dell'arresto ed una misura cautelare idonea a contenere la pericolosità dell'individuo nonchè ad evitare il reiterarsi dell'azione criminosa. Ipotizziamo che, oltre al peculato, possa essere contestato al 50enne anche il reato di distruzione, sottrazione e soppressione di cadavere e di parti di esso. Non mancheremo di fare tutti gli accertamenti per capire se siano stati effettuati controlli sull'attività dell'uomo dai dirigenti della struttura che si occupa delle cremazioni". In una nota mandata alla stampa, Azimut ha dichiarato di essersi costituita parte lesa. "In riferimento alla notizia dell’arresto di un dipendente di Azimut S.p.a., in servizio come operatore del forno crematorio di Faenza per la sottrazione di materiale proveniente dalla cremazione, Azimut S.p.a. esprime tutta la sua riprovazione in merito all’accadimento per cui non trova aggettivi adeguati a definirlo. La Società ha assicurato e continuerà ad assicurare ogni supporto alla Magistratura, per una vicenda in cui Azimut S.p.a. è parte lesa. Nel frattempo le società sta effettuando le opportune verifiche, raccogliendo le informazioni. Assumerà conseguentemente ogni più opportuno provvedimento di carattere disciplinare ed organizzativo".