Faenza, sabato 11 e domenica 12 novembre nona edizione di Grani e melograni a Oriolo dei Fichi

Romagna | 10 Novembre 2023 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Ritorna alla Torre di Oriolo dei Fichi l’appuntamento con «Grani e melograni». Una due giorni, quella in programma sabato 11 e domenica 12 novembre, in cui al centro del racconto ci sono i grani antichi, melograni e soprattutto le tradizioni contadine. Una nona edizione che prevede un ricco programma, consultabile nel dettaglio su www.torredioriolo.it, che spazia dalla promozione e valorizzazione di alcune tipologie agroalimentari lasciate in disparte dal mercato mainstream, il vino delle cantine presenti in quest’area e altre peculiarità agroalimentari, botaniche, agricole e culturali di questa parte di Romagna.

UN SABATO ITINERANTE
Nella giornata di sabato 11 novembre, dalle 14.30 alle 16, si potrà passeggiare lungo il Sentiero dell’Amore riconoscendo e raccogliendo le erbe spontanee con Luciana Mazzotti, iniziativa che si ripeterà anche domenica alle 10.30 e alle 15.30 con una dimostrazione del loro uso. Alle 15 dal parco della Torre partirà la passeggiata di 9 km tra natura, storia e sapori «Grani e melograni Walk» con aperitivo finale a base di prodotti tipici a cura dell’associazione Torre di Oriolo in collaborazione con la Leopodistica (12 euro, info e prenotazioni: tel. 339/8854372). Alla stessa ora è in programma il laboratorio delle lanterne di San Martino con lo Gnomo Pignatta per prepararsi alla passeggiata al tramonto lungo il Sentiero dell’Amore. Dalle 15.30 spazio anche alla musica e poesia con il cantautore selvatico Fabrizio Caveja, che declamerà fiabe, poesie e racconti in romagnolo, lingua in cui interpreterà anche alcuni brani internazionali con Olivia Dalbon. Alle 17 appuntamento con la degustazione sull’oro verde a Oriolo, a cura del tecnico Mipaaf Francesco Baldassarri (iscrizione necessaria: prenotazioni@torredioriolo.it). Alle 18 scoccherà l’ora dell’aperitivo in musica, mentre dalle 18.30 arriveranno le pizze gourmet preparate con farine di grani antichi.

DOMENICA TOTAL RURAL
La giornata di domenica 12 novembre inizierà alle 8.45 con una colazione a base dei prodotti del territorio accompagnata da biscotti e pane appena sfornato. Alle 10 nella Sala del Castellano inizierà il convegno «Contadini custodi della biodiversità», incontro divulgativo sul tema dell’ agroecologia, grani e popolazioni evolutive. I relatori saranno di alto profilo come Daniele Bucci (Podere Cimbalona - La Roncona), Niccolò Vanigli (Podere Campaz), Fabio Cappelletti (Forno Cappelletti - Nel Nome del Pane) e Stefano Telarini (tecnico di agricoltura biologica ed esperto di vecchie varietà locali). A fine convegno, alle 12, aperitivo a base di melograni del produttori del territorio a disposizione di tutti i presenti.

GROSSA DI FAENZA
Proprio il frutto del melograno, la cui varietà locale Grossa di Faenza è iscritta nel Repertorio della Biodiversità della Regione Emilia Romagna, sarà protagonista alle 14.30 con la premiazione del concorso nazionale «Io ce l’ho più grossa» aperto a tutti coloro che possiedono un melograno (regolamento sul sito www.torredioriolo.it) e sarà possibile ammirare la mostra granatologica. Mezz’ora prima partiranno i balli popolari con Carampana per scoprire cosa si ballava in Romagna prima del liscio, mentre alle ore 16 si terrà la presentazione del libro «Un Baobab toccò il cielo dell’Africa» (edizione Tempo al Libro) di Giacomo Pozzi.

ARTE IN TORRE
In entrambe le giornate sarà possibile visitare la Torre di Oriolo dove è allestita la mostra d’arte contemporanea «Torre LuceOmbra». A pranzo e a cena sarà attivo un punto ristoro con creazioni culinarie a base di grani antichi e melograni e saranno preparati nel forno a legna pane e pizza gourmet. Nel parco della torre sarà allestito un mercato con melograni, frutta di stagione, succhi, vino, miele, olio, e marmellate a cura dei produttori locali e di aziende ospiti. A completare il ricco programma saranno laboratori ed esposizioni di artigiani locali e non mancheranno i giochi di legno e della tradizione per bambini da 0 a 99 anni. Il programma dettagliato dell’evento è disponibile sul sito L’evento si terrà anche in caso di maltempo.

CARATTERISTICHE E PECULIARITA'
Il melograno «Grossa di Faenza» fiorisce verso la fine di aprile, matura a metà fine ottobre, essendo un frutto tardivo, viene raccolta fino a dicembre. La foglia, media o medio-grande, va dai 5-6 cm ai 9 cm. Il Melograno (Punica Granatum) appartiene alla Famiglia delle Punicaceae. E’ una specie originaria dell’Asia Occidentale.
Periodo maturazione: ottobre – novembre
Coltivazione: La pianta non necessita di trattamenti particolari in quanto non è praticamente attaccata da parassiti. Predilige terreni fertili ma riesce a vivere anche nelle immediate vicinanze dei muri delle case.
Buccia: giallo con sfumature rosse
Dimensioni: molto grande (i frutti possono pesare da 800 gr fino anche ai 2 kg).
Polpa: presenta arilli di color rosso dal sapore dolce e che lo diventano ancora di più se lasciati qualche giorno a maturare con mele.
Conservazione: elevata conservabilità dei frutti, durante questo periodo gli arilli (grani) diventano più dolci e scuri.
Usi e benefici: pianta dal duplice utilizzo sia consumo fresco che per succhi. Il peso medio dei frutti è di circa 840 gr, il peso medio dei grani è circa 415 gr e il peso del succo è circa 325 gr. Quindi la resa in grani è del 48% circa e quella in succo rispetto ai grani è del 71-72%. La resa in succo rispetto al peso complessivo del frutto è del 47% (la qualità è molto, molto elevata).
Note: antichissima varietà apprezzata in Romagna per la sua rusticità e la sua elevata adattabilità. Frutto utilizzato anche in cucina. Sembra probabile che uno dei suoi usi fosse quello di sostituire il limone nelle insalate e nei piatti a base di carni, vedi la ricetta di Artusi «Cefali in gratella al melograno», oppure era utilizzata per produrre succhi ma anche per il consumo fresco. In passato il melograno veniva considerato come simbolo di fertilità e si ritrovano diversi scritti storici dove veniva regalato, in segno di auspicio, questa varietà col frutto gigantesco come buona fortuna. Uno dei decori tipici della ceramica di Faenza è il Melograno, che può essere messo in relazione semplicemente con il suo valore simbolico, ma non si può escludere che possa essere legato anche alla diffusione della pianta in loco.

RICETTA ARTUSIANA RIVISITATA DEL «BIANCO MANGIARE»
Ingredienti:
Mandorle dolci con tre amare, grammi 150.
Zucchero in polvere, grammi 150.
Colla di pesce in fogli, grammi 20.
Panna o fior di latte, mezzo bicchiere.
Acqua, un bicchiere e mezzo.
Acqua di fior d’arancio, due cucchiaiate.
Una melagrana Grossa di Faenza
Preparazione:
Prima preparate la colla di pesce ed è cosa semplice: pigiatela colle dita in fondo a un bicchiere, e coperta di acqua, lasciatela stare onde abbia tempo di rammollire, e quando ve ne servirete, gettate via l’acqua e lavatela. Sbucciate e pestate le mandorle in un mortaio, bagnandole di quando in quando con un cucchiaino d’acqua, e quando le avrete ridotte finissime, diluitele con l’acqua suddetta e passatele da un canovaccio forte e rado, procurando di estrarne tutta la sostanza. A tal punto, preparate uno stampo qualunque della capacità conveniente; poi mettete al fuoco in una cazzaruola il latte delle mandorle, la panna, lo zucchero, la colla, l’acqua di fior di arancio; mescolate il tutto e fatelo bollire per qualche minuto. Ritiratelo dal fuoco e quando avrà perduto il calore, versatelo nello stampo immerso nell’acqua fresca o nel ghiaccio. Per sformarlo basta passare attorno allo stampo un cencio bagnato nell’acqua bollente. La bollitura è necessaria onde la colla di pesce si incorpori col resto; altrimenti c’è il caso di vederla precipitare in fondo allo stampo. Infine decorate il tutto con i grani di melagrana.

 
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