Faenza, riprende corpo l’idea dell’ex Lifestyle village «Le Perle», si cercano acquirenti degli spazi 

Romagna | 27 Marzo 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - Torna d’attualità la possibile questione della rinascita commerciale dell’ex lifestyle village «Le Perle». Una Fenice che negli ultimi anni non aveva di certo passato buoni voli. Anzi. Di fatto il cantiere affacciato sull’autostrada da molti veniva già definito come «eco mostro». 

LE NOVITA’ DEGLI ULTIMI GIORNI 
E’ invece di questi giorni la possibile svolta, in positivo, per la proprietà dell’area e degli immobili. Stando a comunicazioni lanciate sulle riviste specializzate, Sonae Sierra multinazionale iberica specializzata in servizi di leasing, marketing e design ha iniziato una prima campagna di informazione e ricerca per la vendita degli spazi per conto del «Faenza Shopping Park». Parco commerciale situato a pochi metri dal casello di Faenza sviluppato in 21.000 metri quadrati di superficie con 2.500 posti auto, 40 unità, 10 ristoranti e bar. Grazie a un già avanzato layout, ma bisognoso comunque di interventi strutturali e di riconversione abbastanza importanti, questa nuova vita per uno degli interventi urbanistici più discussi negli ultimi dieci anni, potrebbe essere la risposta a una ripresa generale nel post Covid.  Grandi aree e superfici, tanto verde, spazio per bambini e per l’intrattenimento ma anche un’ampia e spaziosa corte dedicabile al mondo del cibo e del vino, sono il vero motivo della ripresa di interesse da parte imprenditoriale per pensare a qualcosa di impattante dal punto di vista occupazionale e d’investimento nei prossimi anni.  Caratteristiche che si potrebbero inserire in modo più efficace con le regole, sicuramente stravolte, che la pandemia ha imposto, soprattutto ai grandi poli commerciali. Una nuova sintassi organizzativa del commercio e della fruizione negli spazi che ha bisogno di riprogettazione e rigenazione e che, quest’area, a detta di molti, potrebbe essere, e forse lo è, un esempio a livello nazione quasi «pronta all’uso». Dal Comune le bocche rimangono, per ora, cucite sulla concretezza dell’operazione, ma le intenzioni evidenziate con questa prima uscita pubblica della proprietà, che rimane Faenza Erre, per la riconversione di un’area che altrimenti avrebbe ben poche speranze di riconversione, non si è certo indovini a pensare che sia comunque presa in seria considerazione e beneaugurata attesa da parte di palazzo Manfredi. A dare ulteriore concretezza a questa accelerazione è la stessa dichiarazione fatta nel comunicato ufficiale lanciato sulle riviste di settore da José Maria Robles, general manager di Sonae Sierra in Italia. «Siamo orgogliosi – si legge nella nota - di potere aggiungere valore a questo progetto che coniuga la funzionalità in un’offerta retail innovativa, e rafforza il proprio posizionamento come punto di incontro e svago per tutte le generazioni». 

QUALCHE IDEA POSSIBILE
Per ora di idee non ce ne sono ancora di definite e certe. Lo spazio però si inserisce in un contesto e tessuto imprenditorial-commerciale che vede, tra le altre realtà, grandi firme dell’automobilismo e del motociclismo sportivo, imprese e cooperative del mondo agricolo e vitivinicolo di rilievo internazionale per non parlare del mondo wellness . Infine non è detto che marchi e imprese ancora non presenti sul suolo italico possano trovare proprio in questo parco commerciale post pandemico un possibile investimento per radicarsi nel Belpaese. Sono supposizioni e analisi ancora non fondate da dati certi ma a pensar bene, non si fa, certo, peccato.

UNA PERLA MAI NATA
Si sa che la gestazione per dare corpo a una perla ha un tempo lungo, in natura, stessa similitudine lo si può riportare anche alle Perle commerciali. Una cristallizzazione che nell’arco di quasi 14 anni non ha visto trasformare nessun granello in scintillanti sfere perfette. Anzi. Dal 2008 a oggi la situazione dell’avanzamento del cantiere ha attraverso traversie di ogni genere. In primis con il fallimento del colosso reggiano delle costruzioni Unieco scrl che doveva materialmente realizzare il complesso durante i lavori, fattivamente iniziati nel 2010. Progetto che prevedeva 125 negozi, 2.500 posti auto distribuiti in 27 mila metri quadrati di terreno. Oggi il 75% degli interni e l’80% delle infrastrutture esterne sono completati. Stessa situazione caratterizza il ponte sull’autostrada da via Pana al centro commerciale di fatto è finito, manca a oggi solo il collaudo. 
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