Faenza, quel dolce miele di Romagna firmato Lombardi compie quarant'anni
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Riccardo Isola - «Mangio miele, sostengo le api e aiuto la natura». Questo è il motto che fin dal suo nascere, era il 1983 (vedi box), l’apicoltura firmata Lombardi segue. Un lavoro quotidiano e continuo, «le api non conoscono ferie e festività» conferma Mauro, proprietario assieme alla sorella Laura dell’azienda famigliare, che si trova a fare i conti con un mutamento climatico, un riassetto della gestione agricola e una dipendenza rispetto alle tendenze del mercato globale «che rendere sempre più difficile e complicato il lavoro di apicoltore». Per il giovane imprenditore faentino, infatti, «la nostra attività parte dall’ambiente naturale e arriva all’uomo passando attraverso le api. Il nostro lavoro comporta un confronto continuo con le api e la natura. Se questa cambia, a causa dei mutamenti climatici, che sono palesi e incontrovertibili, si altera quello stretto binomio millenario che c’è tra chi produce il nettare, api, e chi se ne alimenta, l’uomo». Non è facile filosofia ma una cruda e dura realtà. «Se a questa situazione che vede oggi l’agricoltura, seppur molto più biologica dal punto di vista dei trattamenti - spiega Mauro - aver intrapreso però preoccupanti percorsi di desertificazione agricola, nel senso che per scopi, ovviamente comprensibili ma non sostenibili, economici, di mercato e quindi di reddito, abbraccia l’intensività e la monocoltivazione rispetto alla biodiversità, magari anche con piante che non sono mellifere, come ad esempio i cereali, le conseguenze sono e saranno sempre più inevitabili». Nello specifico l’apicoltore, che all’attivo porta in dote al comparto 800 alveari tutti composti da api esclusivamente italiane, è chiaro. «Noi dopo un’esperienza ai primordi aziendali che ci portavano a fare apicoltura nomade dalla Basilicata al Piemonte, da anni abbiamo abbracciato invece la filosofia del chilometro zero. E nello specifico tutto romagnolo. Dal mare agli Appennini la biodiversità resiste ancora, anche se qualche problema soprattutto legato ai cambiamenti climatici, alla siccità e ai costi di produzione sempre crescenti inizia a farsi sentire, e questo ci permette di produrre mieli di assoluta e certificata qualità. Siano essi mono floreali, come l’acacia, questo sempre più raro e caro visto le bizzarrie metereologiche, l’erba medica, tiglio, tarassaco, sia derivanti da più fiori (il cosiddetto millefiori, ndr)». Infine c’è anche una questione «politico-sociale» che sta molto a cuore Mauro e che da tempo porta all’attenzione della clientela e di chi guarda con ammirazione e rispetto al mondo dell’apicoltura. «Oggi è molto di monda l’hobbismo dell’apicoltore anche in territori e habitat assolutamente non consoni e in sintonia con le esifgenze delle api stesse. Bisogna evidenziare - conclude - che questo sistema non è qualcosa che lo si possa gestire come se l’alveare e le api fossero animali di compagnia. Le conseguenze sono più dannose che positive per la natura e di conseguenza anche per il comparto». Per info, visite in azienda e per incontri formativi nella fattoria, che per tutto il mese di maggio ospiterà open day la domenica, è possibile visitare il sito: www.mielelombardi.it.
Una storia imprenditoriale e famigliare nata quarant’anni fa
Nel 1983 dopo l’acquisto di «Róc Mó», una vecchia casa colonica nella parrocchia di Pergola sulle prime colline di Faenza, Daniele Lombardi trasforma l’hobby di apicoltore in lavoro coinvolgendo tutta la famiglia. Parte così l’avventura, a piccoli ma costanti passi, dell’azienda Lombardi nel mondo dell’apicoltura. Le prime «vere» esperienze commerciali le conduce il giovanissimo figlio Mauro che, nel 1986, all’età di otto anni, monta un banchetto lungo via Mercanta e, con l’aiuto di due amici e di una lunga canna usata come una sbarra, ferma gli automobilisti invitandoli ad acquistare il miele. Nel 1991 l’ulteriore passaggio imprenditoriale. Dopo investimenti, di tempo, risorse e strutturali la famiglia Lombardi, da qualche anno diventata al 100% dedita all’apicoltura, diventa vera e propria azienda, spostando sin dall’inizio le api su tutto il territorio nazionale e vendendo il miele come produttori in tutte le fiere e i mercatini. Il 2017 è l’anno del passaggio ufficiale delle consegne alla generazione successiva. L’azienda agricola, nata come impresa individuale, conferisce in una società agricola semplice con prevalenza giovanile e un 40% di quote rosa. Mauro e Laura Lombardi, figli di Daniele e Loredana, diventano soci responsabili unici, sviluppando con maggior decisione le idee imprenditoriali e allargando l’offerta anche a dimensioni didattiche e di vera e propria fattoria.