Faenza, quattro «Lõn ad mêrz», più uno, al teatro dei Filodrammatici

Dai balli della tradizione alle erbe officinali, dalla poesia dialettale di oggi alle cante contadine, hanno scelto di portare a teatro solo questi fra i tanti aspetti approfondibili del dialetto romagnolo la Filodrammatica Berton e l’Istituto Friedrich Schürr, con la nona edizione dei «Lõn ad mêrz», al teatro dei Filodrammatici di Faemza.
La manifestazione, che nasce in collaborazione con la Bcc e il nostro settimanale SettereseQui, prevede come di consuet quattro appuntamenti serali divulgativi, nei lunedì di marzo, con poeti, musicisti ed esperti della tradizione, ma quest’anno è previsto anche uno specialissimo evento di «quasi chiusura» (‘quasi’ perché in programma pochi giorni prima dell’ultimo lunedì) e che vale la pena raccontare per primo. «Verranno per la prima volta nel nostro teatro i canterini romagnolo Pratella Martuzzi di Ravenna con lo spettacolo musicale “Panorami romagnoli. Le cante di Romagna” - spiega Mario Gurioli, presidente della Filodrammatica Berton -. Ci teniamo molto, perché i canterini di Ravenna sono una delle realtà più importanti della nostra tradizione e non si erano mai esibiti a Faenza. Credo che sarà emozionante, nel suo piccolo un fatto storico che ci rende tutti molto felici». L’evento si terrà nella serata di sabato 25 marzo, alle 21, al teatro dei Filodrammatici di Faenza, recentemente intitolato a Luigi Antonio Mazzoni, e sarà l’unica serata a pagamento dell’intera rassegna: 8 euro, con la prenotazione consigliata al 377/3626110.
Gli altri «Lõn ad mêrz», assolutamente gratuiti, partiranno il 6 marzo alle 21 con il ritorno a teatro di Roberto Bucci e Giuseppe Gallegatio, ovvero il Duo Trabadèl, musicisti e conservatori del patrimonio più remoto dei nostri balli tradizionali, quelli ancora «staccati» che preludono all’epopea del liscio, che fu a tutti gli effetti una musica già testimone di un mondo non completamente contadino, come era invece quello dei tresconi e delle manfrine, che Bucci e Gallegati suoneranno dal vivo nella serata «Una vôlta u s’baleva acsè…».
Il 13 marzo sarà ai Filodrammatici, per la prima volta per i «Lõn ad mêrz», il grande Gianni Parmiani, nella serata «A tirumbëla, mè» (a più non posso, io), un’escursione nei sonetti, nei racconti e in «altri incidenti» che lo stesso Parmiani ha scritto nel corso degli anni. Di taglio simile anche la serata conclusiva della rassegna, lunedì 27 marzo, con «E’ nòstar dialet int la puisèja d’incudè», che vedrà protagonisti Massimo Baccarini, Alfonso Nadiani e Alberta Tedioli con la loro produzione poetica e dunque il confronto con quella storica, da Spallicci ai giganti del secondo Novecento.
Il terzo appuntamento tornerà alla tradizione, ma anche in questo caso con un occhio vigile al mondo di oggi, che non proprio sempre ha da insegnare sulle miscredenze di ieri. Ad ogni modo, lunedì 20 marzo interverrà ai Filodrammatici il dottor Giancarlo Cerasoli, con una relazione sul tema dei rimedi delle medicine popolari romagnola e un focus specifico sulle malattie della pelle.